L'ondata di 'rientri' dal Nord in direzione Sud Italia non si arresta. Con l'ennesimo rientro di massa verificatosi ieri, nella nottata fra venerdì 13 e sabato 14 marzo da parte di coloro che hanno lasciato le prime zone rosse della Lombardia, i casi di Coronavirus registrati in Puglia potrebbero lievitare. Finora nella regione i decessi sono 7. Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha così voluto commentare la situazione lamentando eventuali prossimi focolai causati del comportamento irresponsabile di coloro i quali decidono di spostarsi in nome dell'amore per una terra che invece, con la loro condotta, mettono seriamente a rischio.
Altri rientri in Puglia nella notte
Migliaia di individui d'origine pugliese hanno dunque fatto rientro a casa, scatenando l'ira del governatore della Puglia Michele Emiliano. Dal 12 marzo in poi si stima possano essere rientrate più di 3.000 persone. “Così ci portate nuovi focolai” lamenta il governatore “e si andrà incontro a tanti possibili contagi".
Purtroppo questo non è stato l'unico caso. Il 'rientro' dalle zone rosse in Puglia è cominciato già dal giorno 29 febbraio a causa di persone che prevalentemente sono tornate nelle loro città d'origine, con un ammontare di 16.545 rientri totali. Ovviamente i soggetti tornati potrebbero essere molti di più, tanto che si parla di 30.000 rientri secondo stime non ufficiali.
Di conseguenza in Puglia la situazione che inizialmente era abbastanza contenuta ora potrebbe precipitare. Il rischio forte è che non tutti abbiano effettuato l'autosegnalazione online, come stabilito dal Decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il sistema pugliese potrebbe non reggere
I timori di Emiliano si focalizzano anche sul sistema sanitario pugliese che, in una situazione di gravità paragonabile a quella della Lombardia, potrebbe seriamente collassare.
Nonostante in questi ultimi anni ci siano stati dei notevoli miglioramenti, i 1.000 posti letto pugliesi fra terapia di rianimazione e intensiva potrebbero non bastare.
Questa ondata di persone che hanno lasciato le prime zone considerate rosse a causa dell'emergenza da Covid-19 dovranno necessariamente denunciarsi dunque ed osservare scrupolosamente il protocollo di quarantena stabilito dal Governo. “Non dovranno avere contatti con amici e familiari e chiudersi in isolamento” precisa Michele Emiliano. “Perché porterebbero le persone attorno a loro a rischiare seriamente di perdere la vita.”