In questo periodo di forte preoccupazione ed isolamento dovuti al coronavirus, un terribile omicidio-suicidio ha sconvolto Beinasco, comune alla periferia di Torino.

Nella mattinata di venerdì 13 marzo Franco Necco, ex vigile urbano del paese (ma che aveva prestato servizio anche a Villafranca) in pensione da qualche anno, ha infatti sterminato la sua famiglia con la quale abitava in via Roma, in pieno centro di Beinasco. L'uomo, dopo aver sparato alla moglie Bruna e al figlio Simone, ha chiamato i carabinieri ma, prima che potessero giungere a casa, si è suicidato sparandosi un colpo di pistola alla testa.

La famiglia era molto conosciuta in paese perchè i genitori erano stati entrambi dipendenti comunali (la donna era in pensione da circa 10 giorni) mentre il figlio Simone era militante della Lega e partecipava a numerose iniziative del partito.

L'omicidio-suicidio e la lettera scritta sul computer

Franco Necco, preoccupato per la sorte della sua famiglia e per il futuro del ventinovenne Simone (disoccupato), ha deciso di terminare la sua vita e quella dei suoi cari. L'uomo ha raggiunto la camera matrimoniale sul cui letto dormivano la moglie ed il figlio e li ha uccisi, freddandoli nel sonno. In seguito ha telefonato ai carabinieri raccontando le sue intenzioni e si è, poi, sparato un colpo alla nuca, suicidandosi.

La scena che le forze dell'ordine si sono trovati davanti è stata agghiacciante: i corpi di mamma e figlio riversi sul letto in una pozza di sangue e quello del papà poco distante.

Franco Necco, prima di uccidersi, ha scritto poche righe sul computer spiegando le sue preoccupazioni legate alle difficoltà del figlio Simone di trovare un lavoro e la situazione che avrebbe potuto vivere quando i suoi genitori non sarebbero più stati in grado di mantenerlo, dopo la loro morte.

Nella mattinata, inoltre, l'uomo aveva mandato alcuni messaggi tramite l'applicazione messanger ad alcuni conoscenti preannunciando in qualche modo la sua decisione ed usando frasi come: "Quando leggerete questo sarà tutto finito".

Il ragazzo di 29 anni era conosciuto in paese perché si era candidato alle ultime elezioni comunali di Orbassano e di Beinasco (nelle file della Lega).

Simone avrebbe potuto entrare in consiglio comunale a fine mese proprio nel Comune dove risiedeva a causa delle prossime ormai quasi certe dimissioni di un consigliere in carica.

Necco non aveva dato nessuna avvisaglia della volontà di compiere un omicidio-suicidio. Solo qualche giorno fa aveva incontrato un vicino di casa ed aveva parlato con lui del coronavirus dichiarandosi fiducioso ('vedrai che andrà tutto bene') e la sera prima del gesto l'uomo aveva anche postato sul suo profilo facebook un video scherzoso in piemontese sempre sulla stessa questione dell'emergenza sanitaria. Nessuno poteva prevedere un finale così tragico.