Il Coronavirus continua a catalizzare i timori del mondo intero, soprattutto nei paesi più colpiti, tra i quali l'Italia e la Francia. La pandemia sta creando non poche difficoltà alle aziende, ma ha anche generato un boom di acquisti online che gli e-commerce stanno trovando sempre più complesso gestire. Persino Amazon, numero uno degli acquisti online, sta facendo fatica a gestire un simile aumento di ordinazioni. Un boom inaspettato che non ha permesso, complice il numero sempre crescente di casi positivi al virus, nuove assunzioni o una riorganizzazione logistica degli spazi di lavoro.

Il giro di vite di Amazon

E' di sabato sera la notizia che anche Amazon, il colosso dell'e-commerce, ha dato una stretta alle spedizioni, conferendo priorità ai prodotti di prima necessità: tra questi ritroviamo generi alimentari, cibo per animali, prodotti per la cura della casa e della persona, alimenti per bambini. Ordini di natura diversa, d'ora in poi, non verranno più accettati. In una nota ufficiale, Amazon specifica che questa stretta sarà valida per l'Italia e per la Francia: a partire da sabato, il colosso ha deciso di dare priorità a questo genere di beni per consentire a chi ne ha davvero bisogno di ricevere gli articoli di prima necessità nel tempo più breve possibile. Tutti gli ordini già confermati saranno regolarmente consegnati ma d'ora in poi i consueti ordini che non riguardino beni di prima necessità non verranno più accettati.

Intanto, tra i venditori terzi c'è già chi specula

La nota di Amazon impatterà in particolar modo sui venditori di aziende terze, che si servono del colosso dell'e-commerce per generare un maggior volume di vendite. E non manca chi ha pensato di speculare sul panico generato dall'emergenza Coronavirus. Come segnalato da alcuni utenti sulla pagina facebook di Amazon.it, alcuni venditori che si appoggiano alla piattaforma hanno iniziato a proporre prezzi folli per generi alimentari di prima necessità: c'è chi vende la pasta Barilla a dodici euro al chilo, chi propone quattro rotoli di carta igienica a quindici euro.

Un utente segnala, sempre sulla pagina facebook, un considerevole aumento del prezzo dei termometri: da una ventina di euro a più di centoventi euro.

La Guardia di Finanza scende in campo contro l'aumento del costo delle mascherine

A preoccupare la popolazione, oltre all'aumento generale dei prezzi dei generi di prima necessità, è la richiesta sempre più alta di mascherine: richiesta non solo difficile da gestire, che sta portando molte aziende a riconvertirsi alla produzione di dispositivi di sicurezza medici, ma che ha generato anche un sensibile incremento dei prezzi.

La Guardia di Finanza, dopo aver acquisito i documenti riguardanti l'aumento dei prezzi delle mascherine su Amazon.it ed E-bay, sta scendendo in campo per vigilare su tutte le realtà di commercio al dettaglio che provino a speculare sulla loro vendita e distribuzione. A dare man forte ai controlli è il Codacons, che chiede l'oscuramento delle pagine web che aumentano i prezzi in maniera ingiustificata, oltre ad invocare controlli capillari su tutto il territorio nazionale.