Nell'ultima settimana è salito alla ribalta il caso della signora Angela Menicucci, multata per aver accompagnato la figlia a una visita medica. Ad occuparsi del caso diverse testate giornalistiche nazionali: anche Blasting News ha voluto dare il proprio contributo invitando la donna a fornire la propria versione dei fatti.

Le multe, in realtà, sarebbero ben due: una destinata alla signora Angela e una alla figlia Guendalina, di appena diciannove anni. La vicenda è accaduta a Roma e ha suscitato un certo scalpore tra i media, nonchè l'indignazione di quanti vedono nelle limitazioni alla libertà di movimento una violazione dei diritti costituzionali.

E sebbene gli italiani sembrino aver compreso l'importanza di mantenere delle precauzioni per contenere la pandemia da nuovo Coronavirus, episodi come questo non mancano di sconcertare l'opinione pubblica.

La multa fantasma

La vicenda ha interessato anche le Iene, che hanno indagato sul mistero davvero singolare della multa fantasma: stando alla versione della donna, i vigili avrebbero multato sia la signora Angela che la figlia diciannovenne.

Quest'ultima ha dichiarato di ricordare perfettamente di aver avuto in mano una multa di cinquecento euro, salvo vedersela sottrarre da uno dei vigili che l'avrebbe poi fatta sparire. Cosa ancora più strana, il capo dei vigili Antonio di Maggio avrebbe detto ad Angela che la multa destinata alla figlia non è mai esistita.

L'intervista

"Oltre all'assurdità di dover mandare mia figlia diciannovenne e neopatentata da sola a una visita medica, è importante sottolineare che io e Guendalina eravamo perfettamente in regola con le disposizioni date dal Governo: avevamo entrambe guanti e mascherina e, essendo conviventi, non avevamo nessun obbligo di tenere il metro di distanza - ha dichiarato la signora Angela a Blasting News - Quando ci hanno messo in mano i verbali ci siamo rifiutate di firmarli, dichiarando di voler fare ricorso.

Appena il vigile ha capito la nostra intenzione di impugnare la multa il verbale di Guendalina è scomparso, come se non fosse mai esistito. Non ci è nemmeno stato permesso di fare una foto, nonostante le mie insistenze: ma entrambe lo ricordiamo molto bene".

Un Dpcm soggetto ad interpretazione

A gettare ulteriore confusione è stata una nuova dichiarazione di Di Maggio alla signora Angela: secondo il Comandante le norme sulle uscite durante la pandemia sarebbero soggette a interpretazione.

"Questo significa" aggiunge Angela "che ogni vigile è autorizzato ad avere una visione personale e soggettiva del Dpcm, ma ciò non fa che generare rabbia e confusione nei cittadini".

Io, vittima degli haters

Come se lo stress di aver ricevuto una multa di cinquecento euro non fosse sufficiente, la donna ha dichiarato di essere stata vittima di haters: "Sono stati persino creati dei gruppi che nascono con l'obiettivo di denigrare me e mia figlia. Hanno anche diffuso delle fake news, come il fatto che durante il controllo non indossassimo le mascherine"

Noi, lo sceriffaggio e la mancanza di compassione

"In questi mesi la pandemia ha risvegliato la vocazione allo sceriffaggio di molte persone - ha aggiunto Angela - una buona parte degli italiani, per fortuna, ha mantenuto una certa dose di compassione e resilienza, non cedendo alla tentazione di spiare e giudicare i suoi simili.

Ma molti altri sono diventati improvvisamente giudici, sceriffi e censori.

Oltre ad aver preso una multa per aver esercitato un mio diritto - quello di accompagnare mia figlia a una visita medica importante - devo anche convivere con la paura di essere insultata e denigrata. Per più di due giorni sono stata lontana da tutti i social. L'odio colpisce fortissimo, è una sensazione tremenda e che non augurerei a nessuno".