L'emergenza Coronavirus non ferma gli hacker che, anzi, approfittano della situazione per ideare nuove truffe online. L'avviso viene direttamente dalla Polizia Postale che, attraverso la sua pagina Facebook, Commissariato di PS Online-Italia, mette in guardia gli utenti dall'aprire allegati a email sospette che potrebbero nascondere l'intenzione, da parte dei criminali del web, di carpire a scopo fraudolento i dati degli ignari destinatari.

Truffa coronavirus, l'avviso della Polizia Postale sulle false email

l criminali del web non si fanno scrupoli ad approfittare del rischio di epidemia da coronavirus in corso per mettere in atto nuove ed insidiose truffe informatiche.

È di questi giorni, infatti, l'allarme della Polizia Postale e delle Comunicazioni che, nella sua quotidiana attività di vigilanza alla ricerca delle minacce informatiche sempre presenti in rete, ha individuato, fin dall'inizio del mese di febbraio, numerosi tentativi di sfruttare il momento di comprensibile disorientamento e fragilità nella cittadinanza, in conseguenza alla diffusione del virus COVID-19, per carpire i dati sensibili delle vittime quali password, codici bancari, eccetera.

Tra i primi tentativi di truffa rilevati dalla Polizia Postale attraverso il CNAIPIC (Centro Nazionale Anticrimine informatico per la protezione delle Infrastrutture critiche) una serie di false email in lingua giapponese ed apparentemente provenienti da un centro medico che promette aggiornamenti - evidentemente falsi e pretestuosi - sullo stato di avanzamento della diffusione della malattia.

Invitando il destinatario ad aprire un documento in allegato, viene installato sul device della vittima un virus che mette a disposizione dell'hacker i suoi dati sensibili.

Le altre truffe segnalate dalla Polizia Postale

In successione, sono stati identificati altri tentativi di sfruttare a scopo di truffa la comprensibile ansia suscitata dall'emergenza coronavirus.

Un esempio è quello nascosto in un file chiamato CoronaVirusSafetyMeasures_pdf, contenente un virus di tipo RAT che, una volta aperto il file, si installa sul dispositivo che viene così gestito, da remoto e all'insaputa della vittima, da parte di un computer principale che gli esperti della Polizia Postale stanno cercando di individuare.

Per finire, gli esperti della caccia alle truffe informatiche della Polizia Postale hanno identificato come tale anche quella riguardante una mail proveniente da una certa dott.ssa Penelope Marchetti che si presenta come "esperta" dell'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) in Italia. Anche questa, ovviamente, è una email falsa che, sfruttando l'uso di un linguaggio professionale e credibile, induce il destinatario del messaggio ad aprire un allegato, ovviamente infetto, riportante le precauzioni da mettere in atto per evitare l'infezione da coronavirus.

Di fronte ai numerosi tentativi di truffa messi in atto approfittando della particolare situazione di emergenza sanitaria, l'allarme della Polizia Postale si conclude con l'invito a diffidare da questi e da altri messaggi di tenore simile, evitando di aprire gli allegati contenuti, segnalando eventuali altri casi sospetti al servizio che la Polizia di Stato mette a disposizione all'indirizzo web commissariatodips.it .