L'azienda petrolifera canadese X-Site Energy Services è finita al centro delle polemiche per aver divulgato in questi ultimi giorni un'aberrante vignetta che ritrae l'ambientalista Greta Thunberg mentre subisce abusi da parte di un uomo che la tiene ferma per le treccine.

La notizia è stata diffusa da Huffington Post Canada. Michelle Narang, che lavora nel settore delle estrazioni petrolifere, è stata la prima a denunciare l'accaduto su Facebook, parlando di "incitamento alla violenza sui minori". La donna avrebbe contattato Doug Sparrow, direttore generale di X-Site, per chiedergli se fosse al corrente della campagna denigratoria lanciata contro l'attività svedese.

Stando a quanto riportato da HuffPost Canada, il manager avrebbe risposto: "Greta non è una bambina, ha 17 anni". Ovviamente, si tratterebbe di una replica che non potrebbe affatto rappresentare una valida giustificazione. La testata giornalistica canadese ha raggiunto anche un dipendente della compagnia in questione che, rimanendo nell'anonimato, avrebbe rivelato che l'adesivo farebbe parte di una campagna diffamatoria ai danni della Thunberg, basata sulla diffusione di sticker da applicare sugli elmetti dei lavoratori della X-Site. L'uomo avrebbe concluso il suo intervento affermando: "È stato totalmente disgustoso".

L'ambientalista 17enne ha replicato pubblicando un tweet: "Stanno iniziando a diventare sempre più disperati.

Questo dimostra che stiamo vincendo". La ragazza, dunque, ha evidenziato una sorta di "spirito compassionevole" nei confronti dei suoi presunti "aggressori morali". Del resto, chi meglio di lei sarebbe abituata alle critiche?

La X-Site cancella le immagini diffamatorie

Di fronte al dissenso dell'opinione pubblica sui social network, Doug Sparrow inizialmente ha smentito che gli adesivi denigratori fossero stati commissionati dalla sua azienda.

Del resto, l'attivista ambientalista sarebbe già stata oggetto di fake news in merito alle poltrone scelte per arredare la sua casa.

Anche un tatuatore argentino, di nome German Gabriel Canalla, su Instagram ha attaccato la X-Site per avergli rubato un suo disegno realizzato nel 2016, modificandolo per diffondere la campagna denigratoria: "X-Site non solo ha rubato il mio disegno del tatuaggio e lo ha reso un logo, ma lo ha anche usato per uno scopo disgustoso...

Fa schifo!". Dopo tutte queste polemiche, la società canadese si è impegnata nel cancellare le immagini dalle sue pagine Facebook e Twitter, scusandosi anche con Greta Thunberg per l'accaduto.

I politici canadesi hanno definito la vignetta 'disgustosa'

Sulla vicenda sarebbero intervenuti anche dei noti esponenti della politica canadese, i quali avrebbero definito il disegno "denigrante e disgustoso". L'intera questione ha assunto una risonanza mediatica tale da spingere il sito ufficiale dell'azienda di estrazione petrolifera ad intervenire per pubblicare un messaggio di scuse per aver utilizzato quell'immagine della Thunberg collegandola ad una violenza. Al contempo, è stato specificato che tutto il materiale prodotto verrà prontamente distrutto. Resta, comunque, la responsabilità di aver fatto circolare un'amenità del genere.