Il coronavirus ha modificato le abitudini di tutti gli italiani i quali con la ''fase 2'', stanno iniziando a riconquistare la normalità. Una data cruciale per il nostro Paese sarà quella del 29 maggio quando si avranno i risultati dei nuovi contagiati di questa settimana in cui è stato possibile muoversi all'interno della propria regione. Stando al decreto attualmente in vigore, dal 3 di giugno sarà possibile spostarsi in tutta Italia, ma con dei criteri che verranno stabiliti con i governatori i quali avranno il potere di impostare delle limitazioni.

L'obbiettivo è limitare l'accesso a tutti coloro che provengono dalle zone a forte rischio contagio.

Come verranno decisi i criteri e la valutazione del rischio di contagio

Nei prossimi giorni verranno messi a punto i dettagli sui criteri da seguire, tutto sarà basato su una regola, vale a dire che tra le regioni con basso rischio di contagi, non ci saranno limitazioni. Tale assegnazione verrà attribuita attraverso l'elaborazione di 21 punti di monitoraggio, messo a punto dal Ministero della Salute. Ogni settimana tutte le regioni hanno l'obbligo di mandare una serie di parametri: numero di infetti, numero di tamponi effettuati e altri dati relativi al sistema sanitario, particolare attenzione le condizioni e i numeri di pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Queste informazioni serviranno per capire se la regione in questione è a basso o alto rischio di contagio e se possibile continuare o meno la ''fase 2'' entrata in vigore il 18 maggio. Ogni venerdì verrà fatto un resoconto sui contagi che ogni regione ha ottenuto e si deciderà se la possibilità di spostarsi tra le regioni rimarrà valida per tutti o ci saranno delle limitazioni, questo potrebbe valere anche per le singole città o anche paesi.

Tuttavia questo provvedimento non sarà definitivo, bensì ogni venerdì ci sarà una rivalutazione e se necessario verranno apportate anche modifiche se vi sono miglioramenti o peggioramenti.

Ingresso solo con test

I governatori in questi giorni hanno proposto che, sopratutto per un forte flusso di turisti tra il mese di luglio e agosto, si potrà entrare nella regione solo con l'obbligo di quarantena o con un test sierologico, aggiornato di massimo una settimana, il quale attesta che si è immuni al Coronavirus.

Questa ipotesi è stata avanzata da Nello Musumeci, governatore della Sicilia, senza però escludere che ulteriori precauzioni contro il contagio, possano poi essere prese dal sindaco della città o paese se riterrà di non avere mezzi a sufficienza per fronteggiare un focolaio o l'arrivo di persone positive al Covid-19.