La Fase 2 si è aperta ieri 4 maggio e sono stati circa 300 gli esercenti napoletani a protestare indossando una maschera di Giuseppe Conte sul lungomare della città partenopea contro le misure governative adottate dal premier in merito all’emergenza Covid-19. La manifestazione ha visto protagonisti soprattutto titolari di bar, ristoranti, palestre e centri estetici. La protesta è stata poi sciolta con l’arrivo delle forze dell’ordine per il mancato rispetto della distanza di sicurezza, mentre un gruppo di rappresentanti si è recato in Prefettura per esporre i propri problemi.

Tutti con la maschera di Conte pagliaccio

È stato in corrispondenza della rotonda Diaz, affacciata sul lungomare Caracciolo, che la folla di commercianti si è riunita nel pomeriggio di ieri. All'ora del tramonto, i manifestanti esibivano tra le mani gli articoli della Costituzione: “Non ci riconosciamo in Conte e nell'operato del governo, ma nella Costituzione” ha spiegato Guido Guida, imprenditore nel settore dei bar e della ristorazione. La manifestazione pacifica è stata contraddistinta per l’utilizzo delle maschere del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con le sembianze di un pagliaccio o del protagonista del film “V per vendetta”. Altri mostravano un cappio, simbolo delle loro attività che non riescono a intravedere un futuro.

La Fase 2 ha permesso la ripresa del lavoro per 4,4 milioni di italiani: a riaprire è stato principalmente il settore industriale, manifatturiero, dell’edilizia e del commercio all’ingrosso. Tra gli esclusi, sono ancora tagliati fuori ristoranti, rivendite al dettaglio, palestre e attività per la cura della persona, tutti presenti ieri sul lungomare del capoluogo campano.

“Non si può fermare tutto per un virus, noi non apriamo a queste condizioni” ha continuato Guida. Un altro punto su cui si sono soffermati i manifestanti è stata la richiesta di prolungamento della cassa integrazione, spiegando che se la situazione non muta, non ci sono i presupposti per aprire le attività in quanto si potrebbero contrarre dei debiti.

Le forze dell'ordine interrompono il corteo

Il corteo programmato per sfilare verso Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, è stato poi interrotto con l'arrivo delle forze dell’ordine mezz'ora dopo il suo inizio a causa del numero elevato di persone che ha provocato assembramenti. Una delegazione, rappresentata dall'avvocato Angelo Pisani, è stata accompagnata poi in Prefettura per discutere dei motivi che li avevano condotti lì: “Non c’è stata prevenzione della catastrofe economica e dopo l’estate in tanti avranno perso il posto di lavoro”.