L'ennesima storia di violenza si è verificata qualche giorno fa a Torino: una donna straniera, maghrebina, incinta e madre di due bambini, ha chiamato la polizia per denunciare le aggressioni del coniuge. "Sono al quarto mese di gravidanza e mio marito mi picchia sulla pancia - ha allarmato la donna al 112 - Aiuto, ho paura".

Il marito era violento anche con i suoi figli

Ma in quell'appartamento situato in Borgo Vittoria, la donna non era l'unica vittima delle violenze: anche i suoi figli subivano da tempo i maltrattamenti del padre. Dalla centrale della Nue hanno passato la chiamata ad un addetto della sala radio, il quale ha dato alla donna il consiglio di chiudersi nel bagno, portando con sé il telefono.

"I miei figli si sono chiusi in camera da letto - ha raccontato la donna all'operatore - Lui sta dicendo di volermi ammazzare, perché si è infuriato per uno scherzo fatto da mia figlia". La donna, intervenuta in protezione della ragazzina, ha infatti subito dei colpi all'addome ed è stata poi afferrata per il collo. Dopo l'aggressione è riuscita a divincolarsi dal suo aggressore e a chiamare la polizia per chiedere aiuto.

La situazione andava avanti da tempo

La neomamma ha spiegato che anche quando erano ancora in Marocco suo marito si comportava così nei suoi riguardi. "Quando poi siamo arrivati in Italia la situazione è peggiorata, con tanto di minacce: mi diceva che mi avrebbe fatto togliere la cittadinanza in quanto non avevo un lavoro".

Il poliziotto ha continuato a tenere la donna impegnata al telefono per una decina di minuti, in attesa che la squadra raggiungesse l'appartamento.

L'arrivo delle forze dell'ordine

La polizia è entrata in casa e ha costretto l'uomo ad andare in un'altra stanza, onde evitare che picchiasse sua moglie e i suoi figli. I bambini erano in lacrime, quando i poliziotti hanno fatto irruzione in casa e la donna, rassicurata dalla voce degli agenti è uscita dal bagno, sconvolta.

Il padre è stato immediatamente tratto in arresto con l'accusa di maltrattamenti famigliari aggravati compiuti ai danni di una donna incinta e alla presenza di minori.

Sono aumentati i casi di violenza sulle donne

Durante il lockdown, c'è stato un aumento di episodi del genere: secondo i dati Istat, le segnalazioni al 1522 sono state 5.031, il 73% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Le donne che hanno chiesto aiuto sono state 2.013. Il 45,3% delle vittime teme per la propria incolumità e nella maggior parte dei casi le aggressioni si consumano tra le mura domestiche. Sono invece in calo del 43,6% le denunce per maltrattamenti in famiglia ma a parere dell'Istat "occorrerà analizzare i dati prendendo come periodo di riferimento un arco temporale più vasto, al fine di delineare adeguatamente questi fenomeni".