L'avvocata Laura Panciroli, difensore legale di Alberto Stasi, ha depositato una richiesta di revisione della sentenza definitiva per il processo sull'omicidio di Chiara Poggi. La Corte di Cassazione, nel 2015, ha riconosciuto come unico colpevole proprio Stasi, fidanzato della 26enne, che sta scontando la sua condanna nel carcere di Bollate, ma si è sempre dichiarato innocente. I suoi legali avrebbero nuovi elementi per scagionarlo da ogni accusa. Un riscontro dovrebbe arrivare entro fine luglio.

Il delitto di Garlasco

Chiara Poggi, giovane impiegata laureanda in economia, è stata brutalmente uccisa il mattino del 13 agosto 2007 nella sua villetta a Garlasco, in provincia di Pavia.

La sua famiglia era in vacanza e lei era sola in casa. Indossava ancora il pigiama quando ha aperto la porta al suo assassino, identificato con il suo fidanzato, Alberto Stasi. Lui, che dice di aver trovato il corpo senza vita di Chiara in una pozza di sangue, è sempre stato l'unico sospettato del delitto di Garlasco.

Stasi è stato accusato di omicidio volontario

Alberto Stasi era stato inizialmente assolto dall'accusa di omicidio sia in primo che in secondo grado di giudizio. La sentenza di secondo grado è stata però annullata il 18 aprile 2013 dalla Corte di Cassazione. Al processo d'appello bis Stasi è stato condannato a 24 anni di reclusione per omicidio volontario, senza però includere le aggravanti di crudeltà e premeditazione; nel ricorso in Cassazione del 12 dicembre 2015 viene confermata l'accusa di omicidio, condannando Stasi, in via definitiva, a 16 anni di reclusione nel carcere di Bollate.

I legali chiedono la revisione

Lo scorso dicembre l'avvocata Laura Panciroli è stata incaricata di effettuare una rilettura della complessa vicenda processuale del delitto di Garlasco. Il 23 giugno ha comunicato di avere elementi sufficienti per cambiare l'esito della sentenza. Secondo la legale infatti, sono stati individuati elementi nuovi e mai valutati prima, che sarebbero in grado di escludere, una volta per tutte, la responsabilità di Alberto Stasi.

L'uomo continua a considerarsi innocente e ha sempre dichiarato che la chiave in grado di dare risposte per il delitto dev'essere trovata altrove. Una risposta alla richiesta di revisione non tarderà ad arrivare: "Entro fine luglio - ha detto Claudio Castelli, presidente della Corte d'appello di Brescia - Potremmo già decidere sull'ammissibilità dell'istanza". Che questo possa aprire le porte a un terzo processo d'appello?