Sufien Saghir, un ragazzo di 23 anni ha salvato una madre e un figlio dal nubifragio che si è abbattuto su Palermo il 15 luglio. Palermitano di origini marocchine, il giovane ha raccontato ai microfoni del Tg1 la sua esperienza: "Non mi sento un eroe".

Bomba d'acqua a Palermo: giovane di 23 anni mette in salvo un bambino di due anni con sua madre

Un violento nubifragio ha messo in ginocchio la città di Palermo, lo scorso mercoledì, 15 luglio. Diverse persone sono rimaste intrappolate nel sottopasso della circonvallazione della città siciliana, circondati dall'acqua caduta copiosamente in pochissimo tempo.

Sufien Saghir in quel momento stava ritornando da una giornata al mare con gli amici e si trovava in viale Lazio. Il ragazzo si è accorto della grave difficoltà in cui versavano una madre con il suo bambino di due anni, bloccati nel sottopasso di viale Regione Siciliana.

La donna non sapeva nuotare e gridava chiedendo disperatamente aiuto: "Sembrava di essere in mare", ha raccontato Sufien. Il ragazzo non ha perso tempo ed ha capito che avrebbe dovuto fare subito qualcosa per quelle vite, tuffandosi nell'acqua.

"Il bambino l'ho messo in salvo dentro l'automobile", ha spiegato il giovane che successivamente è andato a prendere anche la donna. Sufien le ha lanciato una tavola e poi è andato incontro a lei, tirandola fuori dall'acqua.

La felicità di aver salvato la vita di due persone è stata evidente in Sufien, ma tuttavia, il ragazzo ha spiegato che ha fatto ciò che avrebbe dovuto. La foto del salvataggio in cui il giovane mostra il piccolo body del bambino appena tirato fuori dal fango ha fatto il giro del web, diventando virale in pochissimo tempo.

Sufien Saghir racconta il salvataggio e aggiunge: "Non mi sento un eroe"

"Non mi sento un eroe" ha dichiarato ai giornalisti. Parlando dei suoi desideri, invece, il 23enne, che vive alla periferia di Palermo, ha espresso la volontà di trovare al più presto un lavoro dignitoso per dare un futuro migliore a sé e alla propria famiglia.

Sufien Saghir aveva subito un'aggressione proprio lo scorso mese, in Piazza di Passo Rigano e per l'accoltellamento al polmone ha ancora una frattura alla spalla. Nonostante gli impedimenti fisici, i punti e una costola lesionata, il giovane non ha esitato di fronte al grido di aiuto di un bambino di due anni con la sua mamma. Sfruttando la corrente, Sufien ha usato il fango per scivolare fino al sottopasso e raggiungere la donna che piangendo urlava "Non so nuotare". La situazione è stata descritta dal giovane marocchino come apocalittica, mentre in acqua la donna si appoggiava alla sua testa che più volte è finita sott'acqua.