Banksy, l'artista britannico dal volto segreto che lo scorso aprile si è cimentato in un'opera d'arte smart, ha finanziato uno yacht in nome della solidarietà. Lo scopo dell'iniziativa è quello di salvare i migranti che tentano disperatamente di raggiungere un porto sicuro in Europa. La nave è stata battezzata con il nome di una delle figure più rivoluzionarie della storia contemporanea: Louise Michel. Femminista, anti-colonialista, comunarda, Louise ha decisamente ispirato lo street artist più acclamato in una delle cause più urgenti dei nostri tempi.
La nave è salpata lo scorso 18 agosto dal porto di Burriana, vicino Valencia, e batte bandiera tedesca. Degne di nota sono anche le caratteristiche dell'imbarcazione. Quest'ultima è, infatti, decorata con un'esemplificativa opera d'arte di Banksy: una bambina in giubbotto salvagente che innalza al cielo una boa di sicurezza a forma di cuore. Nonostante sia di dimensioni minori rispetto alle altre navi di salvataggio messe a disposizione dalle Ong, la Louise Michel, una ex nave doganale francese, compensa in rapidità: con 27 nodi di velocità, si punta a "impedire che i libici li riportino nei campi di detenzione in Nord Africa", come ha dichiarato la capitana.
Quest'ultima, Pia Klemp, è, tra le altre cose, un'attivista tedesca per i diritti umani e animali che ha guidato diverse navi in passato, tra cui la Sea-Watch 3.
Ha, inoltre, lavorato per l'organizzazione Sea Shepherd per contribuire a molte operazioni internazionali rivolte alla protezione della fauna marina. L'equipaggio è formato da dieci persone provenienti da Paesi diversi che sono tutte accomunate dalla medesima esigenza: quella di scatenare un cambiamento positivo e radicale nel mondo.
Lea Reisner, infermiera dell'equipaggio, descrive il progetto come olistico: l'intento ultimo dell'equipaggio è quello di portare a galla alcune delle problematiche più delicate, tra cui i diritti delle donne, dei migranti, degli animali, della comunità LGBTQ e dell'emergenza climatica.
La primissima azione di salvataggio ha riguardato 89 migranti
Lo scorso giovedì, 27 agosto, la nave ha soccorso 89 persone, delle quali 14 donne e quattro bambini. Attualmente, la nave è alla ricerca di un porto sicuro per sbarcare i passeggeri, come descritto nel tweet della pagina ufficiale della Louise Michel:
24h after they were rescued, the 89 survivors are safe onboard the #LouiseMichel.
After dealing with dehydration, fuel burns and injuries from the torture they suffered in Libya, they have a moment of respite. Together with the crew, they are waiting for a Port of Safety. pic.twitter.com/jJpJaHt3NB
— LouiseMichel (@MVLouiseMichel) August 28, 2020
La prima azione è piena di significato. Banksy e gli attivisti della Louise Michel hanno deciso di rendere pubblico il progetto soltanto dopo la prima azione di salvataggio, in quanto temevano di poter essere bloccati dalle autorità europee.
Come e quando è nato il progetto
Il programma di salvataggio nasce a seguito di una telefonata fatta nel settembre 2019 da Banksy alla capitana Pia Klemp. Durante questa prima breve interazione, Banksy avrebbe chiesto all'attivista di prendersi l'impegno di cercare una nave di salvataggio che sarebbe stata finanziata da lui stesso. Per finanziare l'idea, l'artista ha utilizzato il ricavato di alcune sue opere dedicate alla crisi migratoria. Con questa iniziativa, Banksy ha voluto in qualche modo chiudere il cerchio.