Una multinazionale indiana, la Zomato, che è un colosso del cibo, ha deciso di introdurre un nuovo diritto per le proprie dipendenti donne e transgender. Si tratta del congedo mestruale, una possibilità di astenersi dal lavoro che, ad esempio, non esiste in Italia e in nessun altro paese europeo. Zomato, azienda che offre servizi su internet per ordinare cibo a domicilio e cercare ristoranti, ha deciso che le dipendenti potranno chiedere dieci giorni di permessi in un anno.

Multinazionale indiana del cibo concede il congedo mestruale: dieci giorni all'anno, uno al mese

L'azienda Zomato ha stabilito che le proprie dipendenti donne e transgender possano chiedere dieci giorni complessivi in un anno nel caso soffrano di dismenorrea. Si può prendere però un solo giorno di permesso al mese. La multinazionale ha circa un 35% dei propri dipendenti donne e l'amministratore delegato ha scritto che occorre che le donne debbano sentirsi libere di dire ai propri colleghi che si assentano dal lavoro per la possibilità di usufruire del congedo mestruale. Una decisione che viene illustrata nel dettaglio: l'azienda è partita dal presupposto che le donne, mediamente, hanno 14 cicli all'anno della durata che oscilla da tre a cinque giorni.

Considerato, scrive l'amministratore delegato che c'è la possibilità che qualcuno di questi giorni di dismenorrea possa capitare nel fine settimana, si ritiene giusto concedere dieci giorni in un anno.

Le dipendenti possono chiedere il congedo mestruale attraverso un portale internet creato appositamente

Le dipendenti dell'azienda Zomato hanno la possibilità di usufruire del congedo mestruale attraverso un portale internet che è stato creato appositamente per questo scopo.

Non è concessa la possibilità di prendere più di un giorno per ogni ciclo mestruale.

Le lavoratrici possono denunciare colleghi in caso di discriminazioni legate al congedo mestruale e alla loro assenza. Il comunicato dell'azienda spiega, rivolgendosi agli uomini, che le dipendenti che chiedono il congedo non devono essere considerate un problema.

Non potendo comprendere totalmente cosa provino in quei giorni, si sostiene nel testo, occorre fidarsi quando affermano di avere la necessità di fermarsi. La decisione quasi unica nel suo genere sta avendo una vasta eco in tutto il mondo e va in una direzione auspicata da tante battaglie che i movimenti femminili stanno mettendo in campo proprio legate alle proprie esigenze. Oltre alla possibilità di assentarsi dal lavoro si chiede anche la possibilità di concedere in maniera gratuita gli assorbenti a chi ha redditi più bassi.