Giorgio Palù è uun virologo di fama internazionale. Libero lo ha interpellato per capire il suo punto di vista sulla questione Coronavirus. I contagi da Sars-Cov2 rivelati dal bollettino quotidiano sono in aumento, ma il suo punto di vista cerca di spegnere l'eccessivo allarmismo che sembra palesarsi soprattutto sui media. Palù, tra l'altro, è l'ex presidente della Società europea di virologia, professore emerito dell'Università di Padova, dove è stato preside della facoltà di Medicina.

Oggi la sua è una posizione critica verso quello che viene definito "pensiero unico" sul virus.

Bollettino coronavirus allarmante, ma Palù spiega che non tutti sono malati

Tra i punti toccati nella sua intervista c'è un tema che spesso non è chiaro a chi si limita a prendere atto dei nuovi contagiati. "Va chiarita una volta per tutte una cosa: chi è positivo a un virus non è per forza malato, l'ho sempre insegnato agli studenti". I numeri non lo preoccupano in relazione all'imminente riapertura delle scuole. "Diversi studi - rivela - pubblicati da riviste del calibro di Science, Pediatrics, del New England Journal of Medicine dimostrano che non solo molti giovanissimi non si ammalano, ma anche che si infettano e trasmettono il virus con difficoltà".

Come molti esperti Palù ritiene di fondamentale importanza arrivare a intercettare focolai con tempestività, per spegnerli prima che la loro propagazione possa generare situazione difficili da controllare e tracciare.

Rispetto alla potenziale accusa di eccessivo ottimismo, la sua risposta è che il suo punto di vista nasce da quelli che sono i dati relativi all'occupazione delle terapie intensive. Ad oggi, infatti, si è ben al di sotto delle 100 unità . "Poi - aggiunge - è vero la gente si fa influenzare dallo zanzarologo". Rispetto all'ipotesi dell'intervistatore che la polemica possa essere riservata al collega Andrea Crisanti, risponde in maniera sibillina: "Non faccio nomi. Parlo di quello che gridava che all'ospedale di Padova c'erano decine di pazienti in rianimazione e invece ce n'erano 5".

Sars-Cov2 non è unico fattore di rischio al mondo

Secondo Palù, è vero che nel mondo, il Covid ha causato la morte di 800.000 persone, ma nello stesso periodo se ne sarebbero registrate il doppio per suicidio, venti volte tante per altre malattie infettive, dieci volte per tumore e quindici volte per problemi cardiovascolari. Parole che mirano a sottolineare il fatto che il Sars-Cov 2 ad oggi sia un fattore di rischio non superiore ad altri presenti per l'umanità. Palù, inoltre, non manca di mettere in evidenza come da febbraio ad oggi siano stati fatti passi in avanti sul fronte della capacità di fronteggiare i problemi derivanti dal coronavirus. Tuttavia, consiglia agli over 65 di vaccinarsi contro lo pneumococco e ai genitori di far vaccinare i figli contro l'influenza.

Azioni prudenziali che potrebbero rendere più agevole ogni scenario. E poi c'è la stilettata per l'Oms. "In questi mesi - ha concluso Palù - hanno detto tutto e il contrario di tutto. L'Oms è composto da funzionari che obbediscono ai rispettivi Stati: di scientifico c'è poco".