Il bollettino Covid-19 quotidiano racconta che i contagi sono in aumento anche oggi. Lo dicono i dati relativi al 23 agosto. Numeri che impongono di tenere alta l'attenzione, in ragione del fatto che esistono gli strumenti per evitare una ondata di Sars-Cov2 che torni a stressare il sistema sanitario che, però, oggi è più preparato dei mesi in cui c'è stata la prima ondata.

Bollettino coronavirus: si va oltre quota 1000 ancora una volta

Ma dire che ci sono un certo numero di casi non equivale a raccontare che ci siano altrettanti malati in Italia.

I nuovi tamponi positivi equivalgono alla testimonianza del fatto che il Sars-Cov2 viaggia tra la popolazione con ritmi proporzionali alla crescita dei contagi. Di certo c'è che, per il secondo giorno consecutivo, il bollettino del Ministero della Salute racconta che ci sono oltre mille casi.

Coronavirus: crescono terapie intensive ed ospedalizzati

Erano, infatti, 1.071 casi in data 22 agosto, salgono fino a 1.210 il 23 agosto, nonostante i tamponi effettuati siano 67.371, 10mila in meno rispetto a ieri. Gli altri numeri che segnano un trend negativo per la data in questione sono quelli relativi alle vittime che passano dalle tre di ventiquattro ore prima a sette. Un'ulteriore crescita che oggi parla di una ferita per l'Italia ampia quanto 35.437 vite cessate.

Nel complesso, nel saldo tra nuovi contagiati e persone negativizzate, si ha una crescita complessiva di 935 unità e un ammontare di 18.438 positivi in Italia. Il vero dato che, però, viene tenuto sotto controllo è quello relativo alle terapie intensive. Si ricorderà come a marzo ed autunno ci fosse il terrore che si potessero saturare e quei 5mila posti disponibili (oggi dovrebbero essere oltre 8mila) non fossero insufficienti.

I numeri di oggi sono lontanissimi da quelli di quella fase drammatica. Tuttavia, il 23 agosto si passa dai 64 ricoveri in terapia intensiva del giorno prima ai 69: un incremento di cinque unità. I ricoverati con sintomi sono 971, mentre ieri erano 924. Piccoli segnali di crescita che impongono attenzione e il rispetto per le ormai note norme anti-contagio.

Più persone contagiate, anche asintomatiche, ci sono, più sarà alto il rischio che, alla fine, a essere colpite possano essere le categorie più a rischio. Anziani e immunodepressi sembrano essere tra questi, sebbene la scarsa conoscenza della Covid impone prudenza anche per quelle fasce di popolazione che sembrerebbero immuni da gravi problemi.