Gli inquirenti che indagano sulla scomparsa di Sabrina Beccalli, 39 anni, hanno formulato una nuova ipotesi in merito a ciò che potrebbe essere accaduto alla donna: sarebbe stata uccisa da Alessandro Pasini, 45 anni, dopo un possibile rifiuto alle avances dell’amico. I due nella notte fra il 14 e il 15 agosto si sono recati nell’abitazione della ex dell’uomo, attualmente in vacanza in Sicilia. L'intento di Pasini, che in passato è stato denunciato per molestie anche dall’ultima compagna, sarebbe stato quello di far uso di sostanze stupefacenti, per poi provare un approccio con la donna, ma avrebbe trovato un rifiuto da parte della vittima, che quindi sarebbe stata uccisa.

Questo è quanto emerge dalle parole del Colonnello dei Carabinieri Lorenzo Carlo Maria Repetto, che nella giornata del 22 agosto ha incontrato la stampa a Vergonzana, la frazione di Crema in cui si stanno cercando i resti di Sabrina.

Secondo Pasini Sabrina sarebbe deceduta per overdose

Pasini, che inizialmente si era avvalso della facoltà di non rispondere, ha raccontato agli inquirenti che la sua amica sarebbe morta per overdose. Tuttavia questa versione non è stata ritenuta credibile, come spiegato dal Colonello Repetto: "La sua personalità violenta è emersa in più circostanze". Del resto il Gip di Cremona Giulia Masci non ha convalidato il fermo dell’uomo, ma ha comunque stabilito la custodia cautelare per quello che è stato definito da Repetto “una persona lucida e spregiudicata, capace dopo avere ucciso Sabrina di ammazzare un cane e disposta a provocare una strage”.

Contro di lui si ipotizzano i reati di distruzione di cadavere e omicidio. Inoltre l’ipotesi di un’overdose della 39enne – nel qual caso Pasini sarebbe indiziato di omicidio colposo, per aver fornito le sostanze stupefacenti alla vittima – potrebbe essere smentita da una testimone che avrebbe sentito alle 5 della mattina di Ferragosto una donna che chiedeva aiuto con voce strozzata.

Come conferma Repetto: "Chi va in overdose perde i sensi e non ha la forza di parlare. Se ci riesce, chiama per nome la persona più vicina". Inoltre i Ris avrebbero individuato tracce di sangue nell’appartamento.

Il cane bruciato nell’auto di Sabrina Beccalli

La testimone ha rivisto Pasini verso 14:30 di Ferragosto mentre si muoveva su un monopattino.

L’uomo sarebbe tornato con quel mezzo a Vergonzana, dove aveva parcheggiato la Fiat Panda di Sabrina, per darle fuoco con un cane dentro. L’indiziato aveva detto che i resti carbonizzati trovati nell’auto appartenevano a Sabrina, invece le analisi dei veterinari hanno confermato che si trattava di un cane, probabilmente un randagio senza microchip, che Pasini avrebbe sacrificato per avvalorare il suo racconto. Dopo questa macabra scoperta è arrivata contro il 45enne anche la denuncia di un’associazione animalista.

Il tubo del gas tagliato per nascondere con un esplosione le tracce del delitto di Sabrina

Pasini sarebbe stato disposto anche a compiere una strage, pur di nascondere le tracce del delitto.

Infatti l’uomo avrebbe tagliato un tubo del gas, collegato alla caldaia dell’abitazione. Un’esplosione avrebbe distrutto l’appartamento, mettendo anche a repentaglio la vita dei componenti della famiglia che abita nella palazzina, oltre a quella dei vigili del fuoco e dei carabinieri arrivati per primi nell’immobile. Fortunatamente i militari si sono subito resi conto della perdita di gas, che è andata avanti lentamente fino al 19 agosto, evitando una tragedia. A questo punto Pasini, che ha ammesso di aver deliberatamente provato a far saltare in aria tutto, potrebbe essere indagato anche per tentata strage.

Nel frattempo continuano le ricerche del corpo di Sabrina, in particolare sono focalizzate su una cisterna agricola di Vergonzana, situata a poca distanza dal luogo in cui è stata ritrovata bruciata l’automobile della donna.

Servono, in totale, circa 24 ore per svuotarla dei liquami che la riempiono: per gli inquirenti, occultando il corpo in questo modo, Pasini avrebbe cercato di nascondere i segni di violenza sul corpo della 39enne.