Una storia a lieto fine per Nada Cava di San Giovanni di Colonnella, teramo. La donna ha dovuto affrontare il virus che sta tenendo sotto pressione tutto il mondo: il Sars-CoV-2. "La tortura è finita" afferma. La signora che è riuscita a superare la malattia che ha creato paura e morte a livello globale non vede l'ora di riprendere la sua vita prima di tutto andando a pregare sulla tomba della madre deceduta nel mese di luglio. Nada Cava non ha potuto essere presente al funerale della congiunta trovandosi lei stessa in una situazione di disagio e malattia che le impediva qualunque spostamento.
Ora, dopo aver superato questo difficile momento, la donna si dichiara pronta a cercare un nuovo lavoro e ripartire con una nuova vita piena di entusiasmo e libera, soprattutto, dal virus che le ha bloccato la vita e il respiro per troppo tempo.
La gioia della libertà da Covid-19
Nada scrive la sua vittoria sui social in un post che esprime la sua voglia di riscatto e la sofferenza per aver perso la mamma e non esserle stata vicino nemmeno per l'ultimo saluto. Non aver partecipato al funerale è stata un'ulteriore ferita che la donna cercherà di dimenticare. Il primo desiderio che ha Nada dopo la guarigione è proprio andare al cimitero per poter finalmente pregare nel luogo in cui la madre è stata sepolta, in Germania.
La donna ha 49 anni ed è residente a San Giovanni di Colonnella, un comune di poco più di 3600 abitanti situato nella provincia di Teramo, in Abruzzo. Per ben sei mesi è stata confinata in casa a causa del coronavirus, una clausura forzata da cui ora è libera. Una storia a lieto fine che la donna può raccontare e ricordare con amarezza per gli impedimenti subiti e la "tortura" del virus, come lei stessa descrive.
Un dramma a livello nazionale
La storia di Nada Cava ha avuto un'eco che ha creato interesse a livello nazionale tanto da essere riportata dai più importanti telegiornali italiani. Inoltre l'obbligo d'isolamento obbligatorio a cui è stata sottoposta e vari problemi di salute che hanno portato a ben due ricoveri in struttura ospedaliera tra cui uno da 11 giorni presso il Mazzini di Teramo e uno per 10 giorni all'interno del Covid Hospital di Atri, le hanno fatto perdere ben due posti di lavoro.
La prima occupazione da cui è stata licenziata per i giorni di assenza, mentre il secondo lavoro non ha potuto accettarlo, suo malgrado, in quanto non poteva uscire di casa. "Questa volta - racconta Nada - i farmaci hanno fatto effetto. Ho fatto la stessa cura di Silvio Berlusconi però con più tempo: quattro pasticche al giorno per dodici giorni. È una cura molto forte che mi ha completamente abbattuta".
Su Instagram pubblica la sua foto sorridente in cui tiene in braccio il suo gatto che le ha fatto compagnia in questo lungo periodo di malattia. Nada, ora, è pronta a riprendere in mano la sua vita.