Il nuovo dpcm potrebbe non essere sufficiente a contenere gli effetti generati dal dilagare dei nuovi casi positivi da Coronavirus, oggi a quota 21.994. Critiche al provvedimento firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte arrivano dal virologo Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, in occasione di un'ospitata nel programma L'imprenditore e altre su Radio Cusano Campus.

Crisanti: 'Nel dpcm manca una misura che disciplini i trasporti'

Crisanti, ai microfoni di RCC, è critico sulle misure adottate dal nuovo dpcm, soprattutto per il fatto che, a suo giudizio, non lascerebbe intravedere nessun piano di regolamentazione dei trasporti pubblici; "un'occasione pazzesca di assembramento" ma, secondo il virologo, ignorata dal decreto a discapito dei luoghi di spettacolo e del cinema.

Tra le misure adottate dal Governo infatti nessuna indicazione è stata data per migliorare la gestione dei trasporti pubblici locali o limitare il numero di soggetti a cui sia consentito l'accesso nelle automobili.

La questione delle scuole

Per arginare il problema degli affollamenti sugli autobus scolatici il Governo ha agito per altre vie innalzando il limite della didattica a distanza fino al 75% nelle scuole superiori e incrementando lo smart-working nelle pubbliche amministrazioni. Sull'orario scolastico invece si era già intervenuti, rendendo fattibile l'opzione di svolgere le lezioni nel pomeriggio e ritardando il suono della campanella alle ore 9 in alcune scuol. Misure che, a parere del virologo, potevano essere evitate se solo si fosse predisposto, un mese prima dell'inizio delle attività didattiche, un distretto scolastico utile a captare la situazione dei contagi in una determinata zona.

Altra valida alternativa, secondo Crisanti, poteva essere quella di utilizzare i test rapidi per effettuare dei campionamenti considerevoli sulla popolazione scolastica e capire se la trasmissione virale si verificasse e come.

Crisanti accusa il governo della mancata ripresa economica italiana

La ripartenza economica per il virologo dipende dall'abilità dimostrata dai territori nel tenere sotto controllo il coronavirus.

Inutili, secondo Crisanti, i dibattiti sull'eventualità di un lockdown. Molti Paesi, ha affermato il professore, sono stati in grado di interrompere la catena di trasmissione del virus. Secondo Crisanti, si sarebbe potuta interrompere la catena dei contagi arrivando a eseguire circa 400mila tamponi al giorni, trovando anche un modo per evitare le code ai drive-in.

Un investimento che, secondo il virologo, sarebbe costato molto, circa mezzo miliardo di euro all'anno, ma sarebbe stato utile per contenere l'avanzata del virus. "La battaglia - conclude Crisanti - non si vince con il plexiglass, ma bloccando le catene di trasmissione sul territorio".