Dopo mesi, è stato arrestato nella notte a Milazzo nel messinese Ettore Rossitto, pregiudicato di 56 anni. Per gli inquirenti, ha ucciso un anziano del posto, Giovanni Salmeri, di 73 anni, e ne ha occultato il corpo per impadronirsi della sua pensione di appena 650 euro. Il delitto che risale allo scorso luglio, sembrava destinato a rimanere impunito: dal momento della sparizione del pensionato, nessuno ne ha denunciato la scomparsa. Risalire alla sua identità è stato possibile solo al termine di un'indagine complessa.

Milazzo, difficile avvio d'indagini

Lo scorso 29 luglio in una discarica abusiva alla periferia di Milazzo, in località Scaccia, i carabinieri hanno scoperto un corpo carbonizzato. Subito sono scattate le indagini, svolte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Milazzo. L'attività investigativa è stata inizialmente molto difficoltosa: a un primo esame, il corpo era irriconoscibile. Durante il sopralluogo nella discarica, non sono stati rinvenuti elementi utili a risalire all'identità della vittima. Accanto a quel corpo, gli inquirenti non hanno trovato, infatti, nessun documento né effetti personali significativi, eccetto un cappellino, in parte bruciato, un portafogli contenente solo un euro, tre mazzi di chiavi e un coltello da cucina.

Dall'autopsia sono emerse informazioni rilevanti: l'uomo, prima d'esser dato alle fiamme, era stato infatti colpito con un coltello della lunghezza di 20 centimetri, plausibilmente lo stesso trovato accanto al corpo carbonizzato. A quel punto, i carabinieri hanno cominciato a visionare le immagini di oltre 40 telecamere di videosorveglianza, pubbliche e private, della zona.

Dalle oltre 10 mila ore di registrazione di filmati passati al setaccio, sono stati isolati alcuni fotogrammi, datati 28 luglio, che mostrano il passaggio sulla strada che conduce alla discarica di uno scooter con a bordo due uomini. Il passeggero ha in testa un cappellino con visiera, come quello trovato sul luogo del delitto, e indossa abiti per gli inquirenti compatibili con i frammenti di indumenti rimasti addosso al corpo carbonizzato.

Milazzo, svolta investigativa

Dopo il primo, significativo risultato, le indagini sono divenute ancor più meticolose. La scena che ha fissato l'immagine del ciclomotore è stata comparata con altre registrate da ulteriori telecamere. In alcuni fotogrammi si vede una colonna di fumo provenire dalla discarica, compatibile con l'incendio del corpo dell'anziano. A seguire, altre immagini mostrano il passaggio dello stesso ciclomotore, in direzione contraria e con a bordo solo il conducente.

La visione particolareggiata di molte immagini ha permesso di risalire alla targa del mezzo, per poi giungere all'identificazione del proprietario: Ettore Rossitto, disoccupato, un precedente per una rapina commessa molti anni fa, da quel momento sottoposto a sorveglianza.

Gli inquirenti hanno così identificato anche la vittima, accertando che Rossitto la conosceva. Utilizzando le chiavi trovate accanto al corpo di Salmieri, i militari hanno ispezionato la casa dove il pensionato viveva da solo in condizioni igienico-sanitarie precarie. I vicini hanno confermato di non averlo più visto da luglio.

Il movente del delitto, una pensione di 650 euro

Mancava solo un tassello per chiudere le indagini: ricostruire il movente del delitto. Ancora una volta, le immagini di alcune telecamere di sicurezza hanno fornito la risposta. I militari hanno appurato che il 28 luglio la vittima era in compagnia di Rossitto. Quella mattina, l'arrestato lo aveva accompagnato presso un ufficio postale di Milazzo dove l'anziano aveva ritirato la pensione di 650 euro.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Giovanni Salmeri ha sottratto la somma al pensionato, per poi ucciderlo.

Sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti, il gip ritiene che il delitto sia stato premeditato. Altre immagini, infatti, mostrano il pregiudicato fare due sopralluoghi sulla scena del crimine giusto il giorno prima dei fatti. L'uomo è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Messina in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Nel ricostruire alla stampa la vicenda, il procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, Emanuele Crescenti, ha messo in evidenza un aspetto molto amaro della vicenda: "Un uomo bruciato, ucciso selvaggiamente con 11 e più pugnalate, bruciato sul posto: noi non sapevamo neanche chi fosse.

Nessuno lo reclamava. Il lavoro dei carabinieri è stato volto non solo alla ricerca del responsabile, ma anche di chi fosse la vittima". Ad oggi, le spoglie del pensionato non sono state reclamate da alcuno.