L’autorità che in Gran Bretagna si occupa della regolamentazione dei farmaci, la Mhra, ha disposto che chiunque abbia sofferto in passato in modo “significativo” di reazioni allergiche a cibo o medicinali rinunci a farsi somministrare il vaccino di Pfizer/BioNTech contro la Covid-19, almeno in questo periodo iniziale di erogazione del farmaco. La decisione è stata presa in seguito a quanto accaduto a due diversi operatori del Nhs – il Sistema sanitario nazionale del Regno Unito – che hanno manifestato una serie di reazioni “avverse” dopo la prima dose del vaccino.
Si tratta di due casi eccezionali: entrambi i soggetti, che hanno all’incirca 40 anni e lavorano in due case di riposo per anziani, soffrono da anni in modo serio di allergie, tanto che sono abituati ad avere sempre con sé l’adrenalina, la sostanza salvavita, da usarsi in caso di grave choc anafilattico, in seguito a una reazione allergica. Secondo quanto riporta la stampa inglese, dopo la crisi iniziale le due persone si sarebbero rapidamente riprese.
In Gran Bretagna si consiglia di non somministrare per ora nessun vaccino a chi soffre di reazioni allergiche
In seguito a quanto accaduto ai due operatori sanitari, Stephen Powis, direttore del Sistema sanitario nazionale britannico, ha voluto chiarire che, analogamente a quanto previsto per ogni nuovo ritrovato medico, l’autorità del farmaco del Regno Unito suggerisce a titolo precauzionale di non vaccinarsi a tutte le persone che soffrono in modo serio di reazioni allergiche.
In realtà già l’opuscolo informativo che accompagna il nuovo ritrovato di Pfizer e BioNTech mette in guardia dal somministrarlo a chiunque sia allergico a una delle sostanze presenti nel medicinale. Quindi per la Mhra chiunque in passato abbia sofferto di choc anafilattico, tanto da portare sempre con sé un auto-iniettore di adrenalina, dovrebbe aspettare ancora prima di sottoporsi al trattamento.
Le accuse al Nhs: ci sarebbe stata troppa fretta nel selezionare le persone da sottoporre al vaccino
Spesso si registrano reazioni simili nelle prime somministrazioni di un vaccino su un campione molto ampio di persone. Infatti, come scrive il Guardian, questo episodio non solleva tanto dei dubbi sugli effetti collaterali del farmaco, quanto sulla mancata selezione delle persone da vaccinare da parte del Sistema sanitario britannico: forse per l’eccessiva fretta, non sono state rispettate alcune precauzioni, che normalmente sono seguite per ogni nuovo medicinale, compresi i vaccini.
Lo conferma anche Sergio Abrignani, immunologo presso l’Università Statale di Milano, che – intervistato dal Corriere della Sera – spiega come questo tipo di reazioni allergiche sia nella norma. Quindi per ogni vaccino è sempre previsto un esame attento della storia del paziente, per escludere che in passato abbia sofferto di serie reazioni allergiche.
Perché chi è allergico non dovrebbe per ora fare il vaccino
Come spiega il Corriere, di solito le persone allergiche al cibo lo sono anche per altre sostanze: quindi il loro organismo risponde con un processo di reazione che può addirittura provocare uno spasmo della muscolatura, che a livello di epiglottide può condurre al soffocamento. Questa situazione potrebbe teoricamente ripetersi anche con gli elementi presenti nel vaccino.
È il caso dei due operatori che sono stati male in Gran Bretagna subito dopo la somministrazione del nuovo ritrovato per combattere la diffusione del Coronavirus. Comunque il dottor Abrignani sottolinea come sia molto raro che un vaccino possa provocare reazioni davvero gravi: sono più comuni occhi gonfi o eruzioni cutanee diffuse. In questo caso il vaccino può essere somministrato, ma con estrema cautela e avendo pronte le sostanze da utilizzare per contrastare un ipotetico choc anafilattico.