Alessandro Sabatino, 40 anni, e Luigi Cerreto, 23, sarebbero stati uccisi a colpi d'arma da fuoco. Avrebbero subito un'esecuzione. Il momento della verità, atteso dai familiari da quasi sette anni, sarebbe finalmente arrivato. I primi risultati dell'autopsia eseguita sui loro presunti resti, non lascerebbero spazio a dubbi sull'atroce fine dei due badanti campani.

Erano scomparsi nel nulla il 12 maggio del 2014 da una villa in località contrada Tivoli, a sud di Siracusa, dove accudivano l'80enne Vincenzo Riccioli, padre di Giampiero Riccioli, il ristoratore arrestato due settimane fa con l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere.

Badanti scomparsi, l'autopsia

Ad anticipare i risultati dell'autopsia, effettuata anche con body scanner, alla ricerca di fratture o proiettili, è stato il programma Chi l'ha visto? che si è occupato del caso dall'inizio. Sulla pagina Facebook del programma oggi, 27 febbraio, è stato pubblicato un post di aggiornamento sulla vicenda affrontata anche mercoledì nel corso dell'ultima puntata. Secondo Chi l'ha visto?, Alessandro e Luigi sarebbero stati giustiziati. Gli esami tossicologici chiariranno se le vittime siano state prima stordite con sonnifero. Da chiarire anche se siano state colpite mentre erano sdraiate o in ginocchio. Riccioli è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Siracusa qualche ora dopo il ritrovamento il 18 febbraio scorso, in un pozzo della sua villa, di resti umani appartenenti, secondo la tesi degli inquirenti, proprio ai badanti scomparsi.

Compagni di lavoro e nella vita, i due avevano deciso di stabilirsi in Sicilia dopo aver trovato lavoro tramite un annuncio on line.

Fin da subito, il rapporto con il datore di lavoro, Giampiero Riccioli, sarebbe stato caratterizzato da scontri perché i badanti avevano scoperto che il figlio sottoponeva il padre a maltrattamenti, quali negargli cibo e farmaci malgrado disponesse della sua pensione. In un audio trasmesso da Chi l’ha visto?, emerge il racconto fatto direttamente da Vincenzo, oggi scomparso.

Il figlio lo insultava e gli mise le mani al collo. Alessandro e Luigi intendevano sporgere denuncia.

All'inviata del programma, l'indagato in anni precedenti aveva raccontato che i due badanti si sarebbero ubriacati più volte e avrebbero avuto un comportamento non consono davanti ai suoi figli. Per questo motivo, dopo averli pagati, li avrebbe licenziati: sarebbero andati via dopo aver chiamato un taxi.

La testimonianza della gente del posto è stata ben diversa: tutti li hanno descritti come persone gentili ed educate. Inoltre, i tassisti di Siracusa hanno riferito che nessuno ha preso una corsa il giorno della scomparsa a contrada Tivoli, località di campagna piuttosto fuori mano e perciò difficile da dimenticare. Dopo le ultime telefonate alle rispettive famiglie, l’11 maggio del 2014, Alessandro e Luigi sono diventati fantasmi.

Badanti scomparsi, Riccioli ha tentato la fuga

Secondo Chi l'ha visto?, Riccioli avrebbe beneficiato del reddito di cittadinanza. Ha tentato la fuga e aveva due parrucche quando la Squadra Mobile lo ha fermato. Avrebbe trasformato per quasi sette anni la sua proprietà nel cimitero dei due badanti.

Una storia lunga e terribile, con indagini partite in ritardo, dopo 10 mesi, sebbene il padre di Luigi avesse presentato la denuncia di scomparsa dopo 15 giorni. La svolta c'è stata nell'ottobre 2020: l'inchiesta è stata avocata a sé dalla Procura Generale di Catania, dopo la seconda opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal legale dei familiari.

Giustizia per Alessandro e Luigi

Dalla scomparsa di Alessandro e Luigi, i familiari non hanno mai creduto a un allontanamento volontario, certi, invece, che il loro datore di lavoro fosse responsabile della loro fine. "Li ha buttati a terra, o li ha avvelenati", l'idea espressa fin da subito di Giuseppe, il papà di Luigi, nei filmati di anni fa.

"I ragazzi da quella casa non sono mai usciti. I ragazzi non sono scomparsi, sono morti e c'è un responsabile. Il datore di lavoro ce lo deve spiegare", il convincimento di Nicola, il fratello di Alessandro.

A commentare a “Chi l’ha visto? gli esiti dell'autopsia, Daniele Scrofani, legale dei familiari degli scomparsi, che si è opposto, ben due volte, alla richiesta di archiviazione. “In questi lunghi anni di buio avevo immaginato, forse sperato, un omicidio di getto, d'impeto. La storia che ci rimanda Il lavoro dei consulenti medico-legali è una storia diversa, di brutalità e di una spietata esecuzione: è un omicidio commesso a freddo che non può essere dimenticato". A nome dei familiari, l'avvocato Scrofani ha precisato che ora il loro intento è quello di andare a processo il prima possibile per ottenere giustizia.