Svolta nel giallo dei due badanti di origine casertana scomparsi nel 2014 a Siracusa. Nella notte tra mercoledì 17 e giovedì 18 febbraio il loro datore di lavoro, il 50enne Giampiero Riccioli, è stato arrestato con l'accusa di aver ucciso Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto e di averne occultato i cadaveri. Il caso di Cronaca Nera, a lungo seguito dalla trasmissione tv Chi l'ha visto?, si è riaperto nei giorni scorsi in seguito al ritrovamento di resti umani nelle pertinenze della villa in cui i due uomini prestavano servizio.
L'arresto
A quasi sette anni dalla scomparsa di Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto, rispettivamente di 40 e 23 anni all'epoca dei fatti, i carabinieri hanno arrestato, a Pachino, Giampiero Riccioli.
Come precisato dal Procuratore Generale della Corte d'appello Roberto Saieva, che ha firmato il decreto di fermo, l'ipotesi di un allontanamento volontario dei due scomparsi non sarebbe mai stato ritenuto credibile. Inoltre, sarebbe stata provata l'esistenza, da parte del 50enne, di "sentimenti ostili nei confronti dei suoi dipendenti".
Riccioli, secondo gli inquirenti, avrebbe ucciso Alessandro e Luigi proprio il giorno della loro scomparsa, il 12 maggio 2014. I due, da quanto si è ricostruito, erano stati assunti poco prima dal fermato per occuparsi, come badanti, del padre 80enne. Secondo gli inquirenti, i rapporti tra l'anziano e il figlio sarebbero stati particolarmente tesi e difficili.
Più volte, infatti, come riferito dall'amministratrice di sostegno, il 50enne non avrebbe curato adeguatamente il papà, lasciandolo anche senza medicine e con poco cibo. Sabatino e Cerreto non solo avrebbero preso le difese del loro assistito, ma avrebbero avuto anche l'intenzione di denunciare la situazione alle forze dell'ordine.
I resti nella villa
I familiari di Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto, in questi anni, hanno sempre cercato di arrivare alla verità, ma il loro percorso non è mai stato semplice. L'avvocato Daniele Scrofani, legale dei congiunti degli scomparsi, nei giorni scorsi ha spiegato che solo in seguito a due opposizioni alle richieste di archiviazione delle indagini (da parte della Procura di Siracusa), nell'ottobre 2020 l'inchiesta è stata avocata dalla Procura Generale di Catania.
Così, al culmine di un nuovo filone investigativo, tra martedì 16 e mercoledì 17 febbraio, gli agenti della squadra mobile di Siracusa, guidati dal dirigente Gabriele Presti, hanno effettuato nuove perlustrazioni nella proprietà di Riccioli. Nella villa di contrada Tivoli, dove i due badanti avevano lavorato, sono stati effettuati degli scavi e nei pressi di un pozzo in disuso sono stati rinvenuti, sepolti nel terreno, i resti di due persone. Il procuratore Saieva ha puntualizzato che per aver conferma che si tratti proprio di Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto sarà necessario attendere gli accertamenti medico-legali. Tuttavia, il ritrovamento ha consentito di completare il quadro indiziario a carico di Riccioli.
L'uomo, che avrebbe tentato anche un maldestro tentativo di depistaggio, negli anni scorsi, ascoltato dagli inquirenti, non avrebbe mai fornito una versione attendibile relativamente alle circostanze della partenza dei suoi dipendenti.