Benno Neumair potrebbe aver sepolto i corpi dei genitori nel giardino della casa familiare di via Castel Roncolo 22, a Bolzano. Oppure, in posti alternativi al fiume Adige: sentieri o laghetti della zona. Lo sospettano gli inquirenti che ipotizzano nuovi scenari: a dispetto delle ricerche intensive, l'Adige non ha ancora restituito i corpi della coppia.

È trascorso esattamente un mese da quando i coniugi Neumair, coppia affiatata e tranquilla, 68enne lei, 63enne lui, entrambi insegnanti in pensione, sono svaniti nel nulla. Il figlio 30enne, unico indiziato di duplice omicidio volontario e occultamento dei corpi, da una settimana in custodia cautelare in carcere, non ha cambiato atteggiamento.

Non ha confessato il presunto delitto dei genitori, ma continua a dichiararsi innocente ed estraneo ai fatti. Gli inquirenti, in cerca della svolta nel caso, hanno fatto accertamenti speciali.

Benno, ricerche nel giardino di casa

Martedì 2 febbraio, è scattato un nuovo sopralluogo nella villa dove i coniugi Neumair vivevano con il figlio Benno, supplente di matematica e body builder. Stavolta, i carabinieri sarebbero entrati con pala e piccone per esplorare il giardino. Negli ultimi giorni, infatti, avrebbe preso piede una nuova pista: Laura e Peter potrebbero essere stati uccisi in casa dal figlio e i loro corpi potrebbero trovarsi lì. Il Ris di Parma, Reparto scientifico dei carabinieri che da settimane svolge analisi, ha fatto rilievi nel terreno che circonda la villa.

Nulla esclude che ne verranno fatti altri. Sono stati fatti accertamenti irripetibili alla presenza dei legali dell'indagato, oltre che dei familiari.

Erano già stati esplorati la cantina e i due appartamenti, quello dove Benno viveva con i genitori e l'altro dove sarebbe dovuto andare a vivere da solo. Madre e padre sono scomparsi lo scorso 4 gennaio.

Benno è stato iscritto nel registro degli indagati il 18 gennaio. Nella stessa data, gli appartamenti sono stati sottoposti a sequestro. Per 14 giorni, dunque, Benno è entrato e uscito liberamente dalla casa, talvolta anche in compagnia di Martina, la ragazza che frequentava da un mese, e di un'altra amica. Una vicina ha raccontato di averlo visto in giardino anche dopo il sequestro della villa, come se cercasse di qualcosa, e di essere poi scappato dopo un suo richiamo.

Le tracce ematiche trovate sul ponte Vadena che per il Ris sono quelle del padre Peter, sarebbero allora un depistaggio? Lo zio di Benno, Gunther Neumair, fratello di Peter, ne è convinto e crede che i corpi dei suoi congiunti possano essere stati occultati altrove. Oppure, è possibile che i corpi siano stati trascinati dalla corrente per chilometri fino ad arrivare alla diga di Mori, nel tratto trentino del fiume? Si stanno cercando testimoni che la sera del 4 gennaio possano aver visto il 30enne in luoghi significativi per le indagini, alla guida della Volvo di famiglia.

Benno, secondo flacone d'acqua ossigenata

Benno avrebbe comprato una seconda bottiglia di acqua ossigenata. Sarebbe servita per pulire zone della casa e cancellare tracce ematiche prima che fosse posta sotto sequestro e che venisse indagato.

Un primo flacone di acqua ossigenata è stato trovato dagli inquirenti nel bagagliaio della Volvo di famiglia, anch'essa posto sotto sequestro, giusto un attimo prima che Benno la facesse lavare. Gli inquirenti, infatti, erano intervenuti nei pressi di un autolavaggio in cui Benno era andato otto giorni dopo la scomparsa dei genitori per far lavare l'auto. Il 30enne era in compagnia di un'amica conosciuta su un sito di incontri, proprio come Martina, indagata per favoreggiamento per avergli lavato gli indumenti che indossava la sera della sparizione dei genitori. Quest'altra ragazza, invece, sentita come testimone dagli inquirenti, non è indagata.

Enigma Benno, nuove ricerche nel fiume

Le nuove piste non possono escludere le 'vecchie', dal momento che la parola fine al caso deve essere ancora messa.

Per questo, oggi si è svolta una riunione, coordinata dalla Procura di Bolzano, a cui hanno partecipato tutti i soggetti impegnati nelle ricerche nell'Adige: protezione civile, forze di polizia e vigili del fuoco, oltre ai gestori dei bacini idroelettrici.

Si è deciso che nei prossimi giorni sarà ridotta la portata del fiume, limitando il deflusso delle dighe che lo alimentano a monte, per facilitare le ricerche dei corpi che proseguiranno anche in sentieri di montagna. Ieri, nell'area del ponte di Vadena i droni avevano rilevato macchie scure sospette nel fondale. Era scattato l'allarme, ma le ricerche non hanno portato a nulla. Intanto, Benno resta in silenzio. I rapporti tra lui e i genitori sarebbero diventati molto tesi. In due messaggi audio inviati a un'amica quest'estate, la mamma lamenta comportamenti anomali del figlio, alterato forse dall'assunzione di anabolizzanti.