Una ragazzina di 12 anni è stata trovata impiccata nel bagno di casa del padre. L'episodio è accaduto il 14 marzo a Borgofranco di Ivrea, in provincia di Torino. La procura ha intanto aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti. Al momento il procuratore Giuseppe Ferrando esclude una possibile challenge via social, in quanto non sono finora emersi elementi riconducibili a tale scenario. Il genitore della 12enne, una volta scoperto l'accaduto, ha provveduto a lanciare l'allarme, ma una volta giunti i soccorsi per la ragazzina era già troppo tardi.

Sequestrati cellulare e computer della vittima per le opportune analisi. Come disposto dalla procura sarà effettuata un'autopsia "virtuale" sul corpo della 12enne.

La procura apre un fascicolo

La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per istigazione a suicidio su una ragazzina di 12 anni trovata impiccata nel bagno della casa del padre. Il corpo senza vita della giovane è stato trovato dal padre, che ha in seguito dato l'allarme. Il fascicolo aperto dalla procura risulta essere al momento contro ignoti. La relazione dei militari di Settimo Vittone circa l'episodio arriverà a breve anche alla procura dei minori di Torino. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire un particolare retroscena. La ragazzina è stata infatti rinvenuta con al collo la cintura di un accappatoio.

Una modalità questa, che ricorda le challenge mortali, in voga su piattaforme social quali TikTok. Si ricorda come lo scorso gennaio a Palermo una bambina di 10 anni sarebbe morta dopo aver partecipato, sembra, a una di queste sfide. Anche per questo motivo gli investigatori stanno analizzando il computer e il cellulare della 12enne di Borgofranco di Ivrea.

Escluse al momento le sfide sui social

Da quanto emerso finora, sembra che il suicidio avvenuto a Borgofranco di Ivrea non sia riconducibile a sfide nate su chat e social, bensì da un qualcosa di organizzato dalla giovane vittima chiacchierando con le amiche. A ribadirlo è stato proprio il procuratore Giuseppe Ferrando, secondo il quale per ora l'elemento della sfida non pare emergere.

Al momento non è dato sapere con certezza se la morte della 12enne scaturisca da un suicidio pianificato oppure da un gesto estremo andato troppo oltre. Tuttavia, la ragazzina potrebbe non aver pianificato tutto da sola. Gli investigatori ipotizzano che altre amiche della ragazzina possano aver tentato un gesto simile senza tuttavia attuarlo alla fine.

Saranno analizzate le chat della vittima

Intanto, la procura ha chiesto di analizzare le centinaia di chat trovate sul cellulare della giovane vittima. Si cerca di comprendere in quale contesto sia nato il gesto estremo da parte della 12enne. È molto probabile, tuttavia, che l'azione che ha portato la 12enne alla morte sia stata ideata dopo aver parlato con altre persone, forse delle amiche. Il procuratore Giuseppe Ferrando ha spiegato che tale analisi richiederà comunque del tempo.