Secondo quanto riferito da Giovanni Limata agli inquirenti, la sua fidanzata Elena Gioia sarebbe stata la reale mente dietro l'omicidio dei padre di lei, Aldo (53 anni) avvenuto ad Avellino. Le indagini sono in corso. Al momento per i due ragazzi è stata convalidata la custodia cautelare. Un delitto che avrebbe visto come vittime anche Liana ed Emilia, rispettivamente madre e sorella di Elena. Alla fine si sono salvate. Provvidenziali sono state le urla di dolore di Aldo Gioia. Mentre l'uomo riposava sul divano di casa è stato colpito da numerose coltellate.
Le grida hanno svegliato la moglie e la figlia, allarmandole. In seguito Giovanni ed Elena hanno confessato le loro responsabilità dietro al delitto. Ora la parola passa agli avvocati che stanno lavorando sulle strategie difensive a favore dei loro assistiti.
Delitto di Avellino, confermata la custodia cautelare per i due fidanzati
Il gip Paolo Cassano ha confermato la custodia cautelare per Giovanni Limata ed Elena Gioia alla fine dell'udienza di convalida dei fermi. I due fidanzati avrebbero premeditato l'omicidio di Aldo, padre della ragazza. Il delitto avrebbe dovuto prevedere anche la morte della madre e della sorella di Elena, ma così non è stato. I due ragazzi sono al momento reclusi presso il carcere di Avellino.
Fin dall'inizio sembravano tuttavia esserci pochi dubbi su un simile esito. Interrogati dagli inquirenti, i due ragazzi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I legali che attualmente difendono Giovanni ed Elena hanno sostituito i precedenti colleghi che si erano rifiutati di difenderli. Si tratta degli avvocati Mario Villani (che difende Giovanni Limata in seguito alla rinuncia del collega Mario Picca) e di Giovanni Cerini (che difende Elena Gioia, in seguito alla rinuncia dell'avvocato Innocenzo Massaro).
L'autopsia sul corpo della vittima
Effettuata l'autopsia sul corpo di Aldo Goia. Da essa si viene a sapere come l'uomo sia stato ucciso con quattordici coltellate. Tanti i colpi inferti con un coltello da cucina, che hanno provocato al 53enne ferite profonde. Inutili gli sforzi di salvarlo da parte dei medici. I magistrati adesso dovrebbero liberare la salma per gli opportuni funerali che dovrebbero svolgersi presso la chiesa di San Ciro di Avellino.
Gli inquirenti, invece, continuano a indagare per fare ulteriore luce sulla vicenda. Sembra che la strage familiare sia stata premeditata in chat da parte di Giovanni Limata e la sua fidanzata Elena Gioia. Durante una conversazione, Elena avrebbe chiesto a Giovanni: "Quando li uccidiamo?". Giovanni avrebbe risposto alla sua ragazza: "Lo faccio perché li odi".