Una diciottenne in provincia di Trapani è stata invitata a una finta festa da quelli che credeva quattro amici, i quali hanno abusato di lei, nonostante le urla disperate della giovane che gli chiedeva di fermarsi. Sono stati tutti e quattro arrestati, ma anche un quinto giovane sarebbe coinvolto: non avrebbe partecipato alla violenza, ma non avrebbe fatto nulla per fermarla. Intanto il padre della vittima si è presentato in caserma con i presunti stupratori e li ha difesi, in modo sconcertante, dichiarando che sono bravi ragazzi e che la figlia non si stesse rendendo conto di quanto gli stesse realmente accadendo in quanto ubriaca.

Alcuni ipotizzano che l'uomo sia stato minacciato e quindi obbligato a mentire

Il tranello della finta festa e della falsa telefonata: è questa la conferma dello stupro progettato

La notte tra il 6 e il 7 febbraio a Triscina, frazione di Castelvetrano, la ragazza appena 18enne venne invitata in una villetta per una presunta festa. Presa in auto da quattro ragazzi alle 18, arriva nell'abitazione e si rende conto che è lei l'unica invitata a quella festa. Verso le 21:30 riceve una telefonata dalle amiche (che poi si è rivelata falsa e organizzata dai quattro) in cui viene informata che non avrebbero più partecipato alla festa. Questo tranello conferma la progettazione dello stupro dai quattro aguzzini già prima del 6 febbraio.

L'andamento dei fatti: violenza sessuale di gruppo aggravata

Dopo un rapporto consensuale con uno dei ragazzi presenti alla finta festa, quest'ultimo chiama in camera da letto gli altri tre che erano al piano di sotto ed è lì che inizia la violenza. La vittima è costretta a subire ripetuti atti sessuali, non riuscendo a divincolarsi dalla presa e urlando a squarciagola fino a perdere la voce, come lei stessa ha dichiarato poi ai carabinieri.

Ancora sotto choc, viene riaccompagnata a casa. Il giorno dopo ha il coraggio di denunciare i giovani stupratori di Campobello di Mazara, recandosi con il fratello dai carabinieri. I ragazzi sono stati arrestati giovedì 29 aprile in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Marsala, tutti per violenza sessuale di gruppo aggravata.

In particolare, per due sarebbe stato disposto il carcere e per gli altri due gli arresti domiciliari. Anche un quinto giovane, minorenne, sarebbe coinvolto in quanto presente nella villa quella sera, poiché, pur non avendo partecipato alla violenza, non avrebbe fatto nulla per fermarla.

Il padre della vittima si presenta in caserma con i presunti stupratori e li difende

Subito dopo la denuncia della giovane, suo padre si presenta in caserma con i quattro aguzzini e senza dubbio dichiara ai carabinieri: "Mia figlia vi ha raccontato dei fatti non veri, era ubriaca" sottolineando che la ragazza non fosse in grado di capire quanto le stesse accadendo a causa dell'alcol. E prosegue: "Questi sono dei bravi ragazzi", aggiungendo che le ferite sulle braccia della giovane fossero dovute alla sua resistenza al tentativo dei suoi amici di riportarla a casa.

Le ipotesi sulla sconcertante testimonianza dell'uomo sono che sia stato minacciato (e quindi obbligato a mentire) o cerchi di difendere il buon nome della famiglia. Ma gli arresti sono scattati, a conferma dell'esistenza delle prove schiaccianti rilevate con le indagini sui cellulari dei ragazzi e con i rilievi nella villetta luogo dell'orrore.