Due giornaliste californiane hanno scritto sul San Francisco Gate, sito appendice del San Francisco Chronicle - quotidiano locale statunitense, un articolo di opinione in cui sollevavano un quesito sull'ultima giostra di Disneyland: si tratta della "Snow White's Enchanted Wish", giostra incentrata sulla favola di Biancaneve. Dopo la riapertura dei battenti di Disneyland, chiusa per mesi a causa della pandemia, il magico parco a tema è stato recensito da due giornaliste che hanno commentato l'allestimento di una sezione dedicata interamente al bacio del vero amore, ed in particolar modo al bacio che il principe dà a Biancaneve per spezzare la maledizione e destarla definitivamente dal suo lungo sonno.
Secondo le due autrici dell'articolo di opinione il bacio rubato non sarebbe stato consensuale in quanto la donna, seppur vittima di un maleficio, si trovava in uno stato in cui non le era possibile accettare o rifiutare il gesto. Nonostante questa piccola parentesi aperta attorno ad una delle scene più attese del film, la recensione si è rivelata molto positiva nei confronti della giostra in questione. In Italia è scoppiata una polemica infondata a riguardo, rendendo il "caso" una bagarre mediatica.
Disney: le perplessità della scena del bacio rubato di Biancaneve
La scena in questione è stata presa in analisi dalle due giornaliste che hanno etichettato il bacio del principe come "non consensuale".
Lodando la giostra, ma alzando un quesito sul gesto hanno scritto che il bacio non può essere definito "del vero amore" in quanto chi lo riceve non è in quel momento in grado di comprendere cosa stia accadendo. Le giornaliste hanno affermato che la scena Disney in questione potrebbe far passare un messaggio sbagliato e potrebbe insegnare ai bambini che baciare una persona che dorme, o che comunque non è in grado di scegliere se accettare o rifiutare quello che sta per accadere, non è positivo.
'Non è comprensibile', scrivono nell'articolo, 'il perché Disney nel 2021 abbia scelto di rappresentare una scena così antiquata' che, secondo la loro opinione, ritrarrebbe un'idea non attualmente corretta di quello che un uomo può fare ad una donna.
Disney da sempre al centro delle polemiche
Quella del bacio è solo una delle tante polemiche che Disney ha dovuto affrontare negli anni.
Tra i primi film di animazione chiamati in causa è possibile trovare la storia dei Tre porcellini, accusata di antisemitismo in quanto il lupo cattivo che ha più volte tentato di distruggere la casetta dei tre fratelli, per nascondere la propria identità indossava una maschera da mercante ebreo. Successivamente la scena venne prontamente modificata, ma le accuse avevano già fatto il loro corso. A seguire, nel 1938, iniziarono a girare voci secondo le quali la regista tedesca Leni Riefenstahl venne accolta all'interno degli studios per firmare diversi film di propaganda nazista.
Ad essere chiamati in causa furono anche i corvi che appaiono in alcune scene di Dumbo, il noto elefantino in grado di volare grazie alla grandezza delle proprie orecchie.
Gli animali in questione vennero identificati come delle vere e proprie caricature di coloro che lavorano nelle piantagioni e ad avvalorare questa tesi, oltre alla canzoncina più volte cantata dal gruppo di volatili, è il nome del "capo" del gruppo: Jim Crow, lo stesso delle leggi per la segregazione razziale americana. Si tratta di un susseguirsi di accuse che hanno costretto l'attuale Disney+ ad attuare delle restrizioni per tutelare i giovani. Ai bambini al di sotto dei 7 anni, infatti, viene sconsigliata la visione di film di animazione come Peter Pan, Dumbo, Robinson e gli Aristogatti in quanto conterrebbero scene discriminatorie.
Nota di correzione 06/05/2021: Questo articolo è stato corretto e modificato sia nel titolo che nel testo perché una precedente versione non riportava il "percorso" delle polemiche che, da un innocuo articolo statunitense, si sono trasformate in bagarre mediatica in Italia.