Intercettazioni inedite potrebbero risolvere il mistero della scomparsa della piccola Denise Pipitone, avvenuta il 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo, Trapani. L'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, mamma della bambina, ha annunciato che è al lavoro in tal senso.

'Dobbiamo riportare Denise a casa'

Le indagini sulla scomparsa di Denise sono state riaperte dalla procura di Marsala.

Il caso è tornato alla ribalta grazie ai media e dopo la storia russa. Piera Maggio ha detto più volte: “Chi sa parli”. Negli ultimi tempi, ha dovuto sopportare repentini cambiamenti di scena; dall''ipotesi, naufragata, di poter scoprire in Russia una figlia adulta, all'ispezione di una botola nell'ex casa di Anna Corona, ex moglie del papà biologico di Denise, con l'ipotesi di recuperare il corpo di sua figlia. Nel pozzo profondo 10 metri, non è stato trovato nulla. Piera Maggio non ha mai smesso di sperare e e cercare la verità. In questa battaglia, da molti anni la affianca l'avvocato Giacomo Frazzitta che ha lanciato un messaggio di speranza: "Dobbiamo riportare Denise a casa".

Il legale ha annunciato nel corso della trasmissione Italia Sì di Rai1, di lavorare su intercettazioni di cui per il momento non è stato reso pubblico il contenuto, mai entrate nel precedente dibattimento, un lavoro complementare a quello che la Procura sta svolgendo nella segretezza dell'inchiesta.

Frazzitta ha spiegato che, a fronte di piste già battute, restano moltissimi punti opachi nella vicenda, a cominciare dal famoso avvistamento della bambina a Milano con una nomade che la chiama Danase il 18 ottobre 2004. Il legale ha contestato la risonanza mediatica degli ultimi accertamenti nel garage dell'ex casa di Anna Corona per la delicatezza delle indagini, ma anche per rispetto della famiglia.

Piera Maggio è venuta a saperlo dalla stampa. Frazzitta ha accolto favorevolmente l'iniziativa di un imprenditore italo-americano, Tony Di Piazza, che ha offerto 50mila euro a chi darà informazioni utili a risolvere il caso.

Denise, intercettazioni vecchie e sospetti

Ci sono intercettazioni che sembrerebbero non essere mai state prese in considerazione. Tra le tante, una a casa di Anna Corona: suona il telefono, risponde una bambina a cui la donna dice di stare zitta. Ma chi era quella bambina? In un'altra, parlano Jessica e Alice, figlie di Anna Corona e Piero Pulizzi.“Eravamo a casa, la mamma l’ha uccisa a Denise”, dice Alice. Jessica risponde: “Tu non devi parlare”. E Alice: “Logico”.

Le indagini sono state riaperte proprio per accertare se quelle svolte all'epoca siano state manipolate e per analizzare le vecchie intercettazioni.

Tra le tante anomalie del caso, i molteplici contatti tra Anna Corona e Stefania Letterato, fidanzata e poi moglie del commissario capo di Mazara del Vallo: interrotti dopo la scomparsa di Denise, rafforzerebbero i sospetti di favoreggiamento. Altra anomalia riguarda gli accertamenti. Come quando il 2 settembre 2004, gli inquirenti misero agli atti di essere stati a casa di Anna Corona, ma solo in fase processuale si scoprì che erano stati fatti entrare a casa di una vicina al piano terra e non al secondo piano dove abitava la donna. Jessica, accusata di sequestro di persona, è stata assolta in tutti e tre gradi di giudizio. Il suo ex fidanzato, Gaspare Ghaleb, è stato condannato a due anni per false dichiarazioni, ma il reato si è prescritto.

La posizione di Anna Corona è stata archiviata nel 2013.

L'ex pm Maria Angioni, 'Anomalie e stranezze'

Dall’ottobre 2004 al luglio 2005, Maria Angioni, oggi giudice del lavoro a Sassari, indagò sulla scomparsa di Denise Pipitone. L'ex pm ha ricordato: "Quell’inchiesta era un terreno minato. Non si riusciva a fare niente. Ovunque mi girassi incontravo difficoltà". Ha raccontato che mentre stava interrogando una persona che stava fornendo notizie d'interesse, fu interrotta da un uomo delle forze dell’ordine che vanificò la pista investigativa.

Quando organizzò un'uscita a Ragusa a un mese dalla scomparsa di Denise, alla squadra di polizia giudiziaria di sua fiducia, si aggiunsero una cinquantina di persone tra poliziotti e carabinieri.

Tra le stranezze, cimici sarebbero state posizionate dove c'erano condizionatori d'aria che impedivano l'ascolto. Le nuove intercettazioni di cui parla Frazzitta, potrebbero essere in parte quelle di cui ha riferito Angioni: tutte incomprensibili nella parte decisiva del messaggio.Io sinceramente pensavo che qualcuno della famiglia Corona fosse un confidente della Polizia, con il commissario di Mazara del Vallo, e si sa i confidenti si tende a proteggerli”, ha detto Angioni. L'ex pm crede che Denise possa essere viva, non essendo mai stato trovato un corpo e riferendosi alle immagini della bambina con la rom a Milano.