A Chi l'ha visto sono emerse le intercettazioni tra Jessica Pulizzi e la sorellina undicenne Alice, a poche settimane dalla scomparsa di Denise Pipitone. Jessica avrebbe indicato alla sorellina cosa dire alla polizia. Pulizzi avrebbe inoltre fornito agli inquirenti un numero di telefono inattivo invece che quello da lei utilizzato e avrebbe mentito sui suoi spostamenti della mattina del 1 settembre.

Le intercettazioni tra Jessica e la sorella Alice

Dalla intercettazioni rilevate, Jessica Pulizzi avrebbe spiegato alla sorellina undicenne come comportarsi davanti agli inquirenti, indicandole cosa dire.

Infatti, l'11 ottobre 2004, a cinque settimane dalla scomparsa di Denise, una microspia registra il dialogo tra Jessica e la sorella Alice a pranzo. Jessica sussurra ad Alice: "Non gli devi dire che tu non c'eri. Tu non ti vergognare, devi dire questo: non mi fate cambiare idea! Imparati le cose".

Il 12 dicembre 2005 Jessica viene arrestata, si pensa per la sparizione di Denise, ma in realtà è per favoreggiamento: aveva nascosto nel bauletto del motorino l'arma con cui il nuovo fidanzato, un diciottenne tunisino, aveva accoltellato un ventisettenne. Riguardo la scomparsa della sorellastra, ricordiamo che Jessica è stata assolta in tutti e tre i gradi di giudizio.

Jessica Pulizzi non diede alla polizia il numero di telefono che utilizzava

Tra le ambigue azioni di Jessica Pulizzi, c'è anche la comunicazione di un suo numero di telefono non corrispondente a quello da lei utilizzato nei giorni prossimi alla scomparsa di Denise Pipitone. Jessica, infatti, il 2 settembre 2004, il giorno successivo alla scomparsa di Denise, convocata al Commissariato di Polizia di Mazara del Vallo, fornì un suo numero inutilizzato dal 3 agosto 2004 e non quello che utilizzava in quel periodo.

A scoprirlo fu il consulente della procura, Gioacchino Genchi, circa un settimana dopo. Interrogata al processo sul motivo per cui avesse fornito un'utenza inattiva da tempo, Jessica Pulizzi rispose: "Non lo so, non mi ricordo. Comunque era un mio numero, ricordavo quello e ho dato quello. Può anche darsi che l'altro numero era da poco che lo avevo e non me lo ricordavo".

Jessica Pulizzi mentì dichiarando di essere rimasta a casa il 1 settembre

Il 2 settembre 2004 Jessica racconta agli inquirenti anche di essere rimasta in casa per tutta la mattina del giorno precedente, dicendo che potevano testimoniarlo due suoi vicini, Giacoma Pisciotta e Grafato Antonino. Interrogata al processo, l'avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta specifica, con il conseguente assenso di Jessica, che i due "Avrebbero dovuto riferire una menzogna sostanzialmente perché non era vero che lei era stata tutto il giorno in casa". Fu il fidanzato di allora, Gaspare Ghaleb, a confermare che Jessica uscì nelle ore della scomparsa di Denise: la madre del ragazzo gli aveva riferito di averla vista al mercatino rionale intorno alle 11.30, due traverse prima di Via Domenico La Bruna, dove dopo qualche minuto sarebbe scomparsa Denise.

Gaspare descrisse Jessica agli inquirenti come "Falsa, bugiarda, ipocrita, arrogante e aggressiva", in riferimento al suo tentativo di alzare le mani su un'amica del ragazzo.

Il commento, a distanza di 17 anni, dell'ex procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa, riguardo Anna Corona e Jessica Pulizzi è stato: "Madre e figlia sono terribili. Sono due donne veramente capaci di tutto, secondo me". Nello specifico riguardo Jessica si è pronunciato così: "Al processo di primo grado era impassibile, come se la cosa non la riguardasse".