Il giovane di 16 anni che ha confessato l'omicidio di Chiara Gualzetti, uccisa a coltellate in un campo a Monteveglio (Bologna), sarebbe stato ossessionato dalla serie tv Lucifer. In data 30 giugno il ragazzo dovrà comparire all'udienza di convalida. Continuano a emergere particolari sul delitto avvenuto, resi noti dallo stesso 16enne il quale, dopo essere stato fermato, ha spiegato come avrebbe ucciso la sua amica Chiara e il movente del delitto. A suo dire sarebbe stato "ispirato" da una "voce superiore". Il ragazzo ha in seguito tirato in causa il personaggio di Samael, che secondo la religione ebraica è un arcangelo, che riveste il ruolo di giudice ed è talvolta associato ad Azrael, l'angelo della morte.

Il ragazzo avrebbe anche descritto l'essere ultraterreno come un individuo alto e circondato dal fuoco. Una descrizione che corrisponderebbe allo stesso Samael, così come immaginato nella serie tv Lucifer. Lo show, di produzione statunitense, visibile su Netflix, parla di un Lucifero oramai stanco di governare gli inferi, che decide di trasferirsi sulla Terra, a Los Angeles. Tornando al presunto omicida di Chiara, fan della appena citata serie tv, egli avrebbe inviato un sms alla 16enne scrivendole: "Vediamoci". Da quell'incontro, la 16enne non avrebbe più fatto ritorno.

16enne uccisa nel Bolognese: il messaggio del presunto assassino

Stando a quanto ricostruito al momento dagli inquirenti, lo scorso 27 giugno il 16enne avrebbe inviato un sms al cellulare di Chiara dandole appuntamento nei pressi di un bosco.

Il ragazzo si era portato con sé un coltello rubato da casa. Durante l'incontro, il giovanissimo ha colpito la coetanea con diverse coltellate al collo e al torace, finché Chiara non è caduta a terra. Il 16enne ha inoltre spiegato agli inquirenti di aver dato all'amica alcuni calci alla testa. Nel frattempo, la famiglia di Chiara aveva dato l'allarme per la scomparsa della ragazza.

Le forze dell'ordine hanno dunque iniziato le ricerche, convocando in caserma gli amici della vittima, per comprendere cosa fosse accaduto. Tra i convocati anche lo stesso presunto assassino della ragazza. In un primo momento il giovane aveva dichiarato agli inquirenti di aver cancellato erroneamente (senza un'apparente causa) le chat scambiatesi con Chiara su Whatsapp e Instagram.

Le chat ritrovate nello smartphone della vittima

In verità, sullo smartphone di Chiara Gualzetti erano rimaste salvate tutte le chat, anche passate, con il suo amico. Tra i messaggi, ce n'è uno in particolare in cui la ragazza spiega che, se fosse stata uccisa, non sarebbe mancata a nessuno. Il suo amico le risponde offrendosi di darle una mano. Tra le chat cancellate, con cui le forze dell'ordine sono riuscite a inchiodare il presunto assassino, è stato ritrovato un messaggio inviato a un'altra ragazza, in cui confessa l'assassinio di Chiara.