La ragazzina di nemmeno 16 anni (li avrebbe compiuti tra un mese) uccisa a Monteveglio, borgo fortificato del comune di Valsamoggia (Bologna) sarebbe stata minacciata e bullizzata. "C'è chi mi tormenta da anni", si era sfogata così Chiara Gualzelli su Instagram, il suo diario social.

Per il suo omicidio è stato fermato un suo amico, un ragazzo italiano di 16 anni. Il giovane, a lungo ascoltato, avrebbe già confessato. Il movente è tutt'ora al vaglio degli inquirenti. Del caso di Cronaca Nera si stanno occupando i carabinieri della compagnia di Borgo Panigale, in concerto con i colleghi del nucleo investigativo del comando provinciale.

Le indagini sono coordinate dal pm Marco Imparato.

La ragazza avrebbe ricevuto minacce

Chiara, studentessa dell'istituto comprensivo Bazzano Monteveglio (una scuola "in musica") era un'adolescente "pronta a spiccare il volo", piena di vita e di sogni. Amante delle arti, degli animali, delle passeggiate e dello sport, negli ultimi anni si era avvicinata agli 'Arcieri del Melograno', compagnia impegnata nella messa in scena di rievocazioni storiche.

Tuttavia, era anche fragile ed estremamente sensibile. "Mi dicono che ho un bel corpo, - scriveva sui social qualche mese fa - mi dicono che son bella e intelligente, ma va sempre a finire che, quando me lo dicono, lo fanno solo per approfittarsi del mio corpo o della mia intelligenza".

"Oppure - aveva concluso amara - spariscono perché si sono stancati di provare a usare il mio corpo e della mia intelligenza". A inizio 2020, invece, confessava le sue ingenuità e i suoi "errori", rimproverandosi di non avere la forza per affrontare chi, da anni, la tormentava con le prese in giro.

Forse, ancora oggi, Chiara era infastidita da qualcuno.

Papà Vincenzo, infatti, sarebbe riuscito ad accedere alle chat salvate sul cellulare della figlia e, scorrendo i messaggi, avrebbe trovato delle minacce nei suoi confronti.

Sarebbe stata uccisa da un amico

Stando a quanto ricostruito, la ragazzina ha lasciato la sua abitazione di Monteveglio nella mattinata di domenica 27 giugno per incontrare un amico della sua stessa età.

I genitori, Vincenzo e Giusi, dopo qualche ora, non vedendola rientrare e non riuscendo a mettersi in contatto con lei, hanno dato l'allarme e, subito sono state attivate le ricerche. Nel pomeriggio di ieri, il corpo senza vita della ragazza è stato rinvenuto in una scarpata ai margini del bosco compreso nel parco dell'Abbazia di Monteveglio (edificio monastico fondato da Matilde di Canossa nell'XI secolo). Sul suo corpo diverse ferite d'arma da taglio.

Il ragazzo che per ultimo avrebbe visto la ragazza, è stato a lungo ascoltato dagli inquirenti e, dopo un lungo interrogatorio, avrebbe ammesso di aver colpito l'amica più volte. A suo carico, ci sarebbero anche tutta una serie di riscontri oggettivi. Nelle scorse ore, il sedicenne è stato accompagnato, come disposto dal pm della Procura per i minorenni Simone Purgato, in un centro di giustizia minorile.