Una bambina di cinque anni, figlia unica di una coppia romana, è morta nel pomeriggio di martedì 19 ottobre dopo essere stata travolta dalla porta di ferro di un campo di calcio in disuso a Rocca di Botte, piccolo paese della provincia de L'Aquila. Troppo gravi le lesioni alla testa per la piccola, che - nonostante i tempestivi soccorsi - ha perso la vita.

Il fatto è accaduto in Abruzzo

La famiglia si trovava a Rocca di Botte, in provincia de L'Aquila (Abruzzo) per far visita ai nonni materni, originari del posto.

Residente ad Acilia, non lontano da Ostia (Roma), la coppia ventisettenne - insieme alla piccola e al cane - stava facendo una passeggiata per il paese; a un certo punto ha deciso di fermarsi al campo sportivo comunale; anche se in disuso il cancello era aperto e non c’era nessuna segnaletica di pericolo, per cui sono entrati per giocare un po’.

La bambina e il suo cane si sono messi a giocare nell'enorme prato verde, quando però si sono avvicinati a una porta da calcio, essa è crollata. La bambina riportato un forte trauma alla testa. A dare l’allarme sono stati i genitori, facendo giungere sul posto l’ambulanza del 118 di Carsoli, l’eliambulanza da L’Aquila, oltre ai volontari della Protezione civile e della Croce Rossa Italiana. Essi hanno provato a rianimare la bambina, ma la ferita alla testa si è rivelata troppo grave e quindi fatale.

Soccorritori che poi hanno dichiarato ai media: “Davanti ai nostri occhi si è presentata una scena straziante, abbiamo fatto l’impossibile per strappare alla morte la bimba, ma non era nelle facoltà umane salvarla”.

Indagini in corso

Posto sotto sequestro e chiuso con un lucchetto il luogo dell’incidente. A condurre le indagini sono i carabinieri di Tagliacozzo, guidati dal capitano Michele Valentino Chiara assieme al PM Elisabetta Labanti.

Dopo aver ascoltato le dichiarazioni dei genitori, i carabinieri ed il PM stanno verificando le cause dell’incidente e le modalità di sicurezza della struttura, ipotizzando per ora un urto accidentale avvenuto con qualche componente della famiglia o un crollo della struttura stessa dovuta all’usura.

In entrambi i casi sarà necessario accertare anche eventuali responsabilità sulla struttura in disuso.

La salma della piccola, dopo essere stata portata presso l’obitorio dell’Ospedale di Avezzano, verrà restituita ai familiari, come disposto dal pubblico ministero Elisabetta Labanti.