Una drastica sentenza prova a restituire giustizia a uno dei casi di femminicidio più scioccanti e atroci del Regno Unito. Wayne Couzens, 48 anni, è stato condannato all'ergastolo per il brutale omicidio commesso ai danni di Sarah Everard, la giovane londinese da lui rapita, stuprata e, infine, uccisa. Si tratta della condanna più aspra che sia mai stata inflitta a un agente di Scotland Yard.

I fatti

La sera del 3 marzo 2021 Sarah Everard, 33 anni, si era recata a trovare degli amici che abitavano nel quartiere di Clapham, zona sud di Londra. Intorno alle ore 21, la ragazza era uscita dalla casa dei conoscenti per far ritorno, a piedi, presso il suo appartamento, situato a Brixton.

Durante il tragitto, Sarah telefona al fidanzato e i due parlano, per circa 15 minuti, sui progetti per il giorno seguente. Il percorso che avrebbe dovuto condurre la giovane a casa sarebbe dovuto durare solo 50 minuti e attraversava il parco di Clapham Common, come ripreso dalle telecamere di sorveglianza. Tuttavia, ella sparisce nel nulla.

Nei giorni successivi, i famigliari di Sarah lanciano l'allarme e mantengono alta l'attenzione sulla sua misteriosa sparizione, nella speranza che lei sia ancora viva. Il 9 marzo giunge la triste notizia: la Polizia Metropolitana di Londra arresta un uomo con l'accusa di omicidio.

L'imputato è: Wayne Couzens, poliziotto e membro del comando di protezione parlamentare e diplomatica che pattuglia i locali governativi.

L'uomo viene arrestato nel Kent, stesso luogo in cui l'assassino aveva occultato il corpo di Sarah che, successivamente, viene ritrovato.

Le proteste dei movimenti femministi

La brutale uccisione di Sarah Everard fece esplodere un'ondata di proteste in tutto il paese, soprattutto a Londra, a seguito della rivelazione, secondo cui Wayne Couzens era già stato denunciato per atti osceni dentro un fast food.

Il 13 marzo 2021 il movimento "Reclaim the Streets", insieme ad altri movimenti femministi, si riunì per una veglia in onore della vittima a Clapham Common e con l'obbiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle molestie, i soprusi e i fenomeni di cat calling che le donne sono costrette a subire per le vie della metropoli inglese, nello specifico quando passeggiano da sole durante le ore serali e notturne.

Tuttavia, il presidio fu violentemente interrotto dall'arrivo della polizia che caricò le manifestati presenti con la forza e disperse la folla presente alla veglia.

L'epilogo: Wayne Couzens condannato all'ergastolo

I giudici della Central Criminal Court che hanno valutato il caso, hanno deciso di condannare l'imputato, Wayne Couzens, al carcere a vita. Una pena severa, la più dura che sia mai stata inflitta a un poliziotto di Scotland Yard nella storia del Regno Unito.

Determinanti per stabilire la condanna sono state le immagini di sorveglianza di un autobus, che quella sera passava a fianco del luogo dove è avvenuto il rapimento, e dimostrano che Couzens ha ingannato la vittima, presentandosi a lei come un poliziotto, e l'ha fermata con il pretesto di doverla condurre in commissariato per violazione delle normative anti - Covid.

Infatti, a seguito della pandemia, era vietato recarsi a visitare amici e conoscenti.

Sarah era stata ammanettata e, una volta rimasta sola con il suo carnefice, stuprata e uccisa. Il suo corpo esanime è stato occultato da Couzens in una zona boscosa del Kent, dove è stato ritrovato dalla polizia.

Il giudice Fullford, che ha condannato l'ex poliziotto Couzens, ha definito il caso: "devastante, tragico e brutale" e ha elogiato la dignità dei parenti della vittima mentre l'opinione pubblica inglese accusa Scotland Yard di aver concesso a un uomo pericoloso di girare a piede libero e chiede le dimissioni di Cressida Dick, commissaria della polizia londinese, che definì illegali la veglia in onore di Sarah e le proteste dei movimenti femministi.