All'alba del 26 ottobre la Polizia di Stato a Latina ha concluso l'operazione denominata “Scarface” che ha dato un duro colpo alla famiglia dei Di Silvio la quale, nonostante i vari processi che hanno condannato diversi componenti di questo clan, ha continuato ad esercitare un'azione criminale in varie zone del capoluogo pontino.
Sono stati arrestai 33 persone del clan pontino
Gli arrestati sono in tutto 33: di questi 27 in carcere e sei ai domiciliari. Gli agenti della Mobile della Questura di Latina e di Roma, insieme a elementi del Servizio Centrale Operativo (Sco) di Roma, hanno fatto irruzione nelle residenze dei Di Silvio, trovando la solita scenografia, ormai nota, di stucchi d'oro e statue di animali in ogni parte delle loro abitazioni.
L'inchiesta, che ha determinato il fermo di queste persone, è stata portata avanti dalla Direzione Distrettuale Antimafia e coordinata da Ilatia Calò
La mente è Giuseppe Di Silvio detto 'Romolo'
Nonostante la detenzione a 25 anni di reclusione che sta scontando nella prigione romana di Rebibbia per l'assassinio di Fabio Buonamano, la mente criminale che ha impartito gli ordini di mantenere il potere criminale della famiglia sulla città è Giuseppe Di Silvio, detto “Romolo” che avrebbe sempre dato le direttive nei momenti delle visite parenti. Un capo clan sempre attento alle vicissitudini della città di Latina, dove da tempo ha costruito un sistema criminale taglieggiando e imponendo la loro legge estorsiva a commercianti e imprenditori, i quali per paura di ulteriori gravi conseguenze nei loro confronti, hanno sempre taciuto e non hanno mai sporto denuncia formale nei loro confronti.
I reati di cui sono accusati sono i seguenti: traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, spaccio di droga, furto, detenzione e porto abusivo di armi.
Le indagini sono partite dagli esiti della operazione 'Movida'
Questo filone di indagine che ha portato alla emissione dei mandati di cattura, ha avuto origine dalle risultanze dell'operazione “Movida”.
Infatti diversi esponenti della famiglia criminale latinense, su ordine del boss “Romolo”, hanno eseguito in vari punti del centro cittadino delle spedizioni punitive atte a richiedere tangenti alle persone che hanno preso di mira già da alcuni anni, così come hanno preteso di entrare in alcuni negozi di abbigliamento e non hanno pagato la merce che hanno preso, usando metodi mafiosi o addirittura pagando questa merce con un prezzo irrisorio inferiore a quello esposto nel cartellino.
Dalle indagini sono emerse anche le estorsioni che sono state imposte a noti imprenditori della città, riscontri che sono venuti fuori attraverso delle intercettazioni telefoniche che hanno evidenziato come la famiglia ha preso in mano le vite delle persone messe sotto scacco dal loro modo violento di agire. Ma con questa operazione si è spezzata la spirale criminale che da anni ha operato a Latina.