A Sassuolo un uomo di trentotto anni ha ucciso la moglie, la suocera e i due figli di due e cinque anni. Si è salvata soltanto la figlia della donna, avuta da un precedente matrimonio, assente perché a scuola. Secondo alcune testimonianze fornite da un'amica della donna, alla base degli omicidi potrebbe esservi la fine della relazione tra l'ex impiegato di supermercato ed Elisa Mulas, che era stata recentemente minacciata di morte dall'uomo.
Gli omicidi e l'allarme
Nel pomeriggio di ieri, a Sassuolo, un uomo di origine tunisina di 38 anni, Nabil Dahari, ha prima ammazzato la compagna, Elisa Mulas (di 6 anni più grande), poi i due bambini maschi di 2 e 5 anni e, infine, la madre di lei, di 64 anni.
I fatti si sono verificati in via Manin, a due passi dal centro storico della città e dallo stadio. Stando alle prime testimonianze raccolte sul posto, la quarantaquattrenne aveva deciso di trasferirsi a casa della madre dopo le minacce ricevute nelle settimane precedenti: qui sarebbe stata raggiunta dal compagno, impiegato presso un supermercato della zona, che l'ha brutalmente uccisa a coltellate. In casa erano presenti anche i due bimbi nati dalla loro relazione e la suocera: nessuno di loro è stato risparmiato. L'uomo si è poi tolto la vita utilizzando la medesima arma del quadruplice delitto.
A lanciare l'allarme sarebbe stato il personale della scuola frequentata dalla figlia maggiore di Elisa, undicenne nata dalla relazione con un altro uomo.
La bimba, per fortuna, si trovava a scuola e nessuno era passato a prelevarla: a seguito delle ripetute telefonate, tutte senza risposta, l'istituto ha allertato le forze dell'ordine, consapevoli che qualcosa di grave doveva esser accaduto. Verso le 16.00, Carabinieri e Polizia si sono precipitati in via Manin, scoprendo gli omicidi che poco prima si erano consumati in casa della donna.
In serata sono arrivati anche il procuratore capo, il comandante provinciale dei carabinieri e il questore di Modena.
La testimonianza di un'amica e la fine del rapporto
Le forze dell'ordine, giunte sul luogo della tragedia nel primo pomeriggio di ieri, hanno provato a ricostruire gli ultimi attimi di vita della famiglia, indagando tra parenti ed amici, sulle possibili cause del folle gesto.
All'origine del pluriomicidio familiare vi sarebbe - secondo le pirme testimonianze raccolte - la fine della relazione tra Elisa ed il compagno-omicida, che non aveva accettato la decisione della donna. A testimonianza di ciò, gli agenti hanno rinvenuto ed analizzato un audio inviato dalla vittima ad un'amica: in quest'ultimo si sente chiaramente il 38enne minacciare di morte la compagna. Al supporto vocale, si sono poi aggiunte le preziose dichiarazioni di un vicino di casa: «Si sentivano spesso litigare e lui la minacciava - avrebbe affermato l'uomo - lui non ha mai accettato la fine della relazione».