Per il procuratore di Trieste, Antonio De Nicolo, vi sono "elevate probabilità" che il corpo trovato ieri, 5 gennaio, in un bosco, sia quello di Liliana Resinovich. La 63enne, ex dipendente della Regione, era scomparsa il 14 dicembre dalla casa coniugale in circostanze misteriose. Non aveva con sé cellulare, borsa, documenti, soldi e green pass. Dalle indagini è emersa una vita complessa: un matrimonio di 32 anni e un nuovo legame. "Sono sconvolto, ora ho paura", ha detto il marito Sebastiano Visentin dopo il ritrovamento del corpo.

Trieste, la scoperta di un corpo in un boschetto

Le ricerche, cominciate ieri alle 14, si sono concluse alle 17 con il ritrovamento di un corpo in un'area difficilmente accessibile del parco dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste. Il luogo, raggiunto dopo quasi un'ora di disboscamento, si trova a neanche un chilometro di distanza dall'abitazione della 63enne che lo frequentava spesso con il marito per fare passeggiate.

Precisi elementi identificativi farebbero pensare che sia 'Lily': gli occhiali ritrovati sarebbero i suoi. La corporatura esile corrisponderebbe a quella della 63enne. Il corpo di donna era rannicchiato in posizione fetale coperto da due sacchi neri. Aveva un sacchetto di nylon attorno al collo.

Stamattina, la Polizia Scientifica ha fatto nuovi rilievi per individuare possibili indizi sfuggiti ieri alle ricerche al buio. A fare luce sull'identità del corpo sarà l'autopsia: domani sarà dato l'incarico al medico legale, Fulvio Costantinides. Non risulterebbero segni evidenti di violenza. Cruciale sarà appurare se il momento della morte sia coerente con quello della scomparsa.

Il sospetto è che il corpo possa essere stato abbandonato sul posto di recente e che, se fosse quello della 63enne, la sua morte non risalirebbe a tre settimane fa quando è scomparsa, ma a un altro momento. Il medico legale ha chiarito il corpo è stato portato via così come era stato trovato, per evitare di inquinare eventuali prove.

Gli inquirenti non escludono nessuna pista, neanche il suicidio, ma al momento la principale resta quella intrafamiliare. Per ora non ci sono indagati.

Il marito: 'Non so chi possa aver fatto questo schifo'

Ieri, verso le 18, il marito 72enne di Liliana si è presentato spontaneamente sul luogo del ritrovamento del corpo: la notizia si era diffusa in città. Ma a nessun parente o amico è stato permesso di avvicinarsi. Visentin è arrivato in auto, accompagnato da un'altra persona. "Nessuno mi ha contatto per un eventuale riconoscimento del corpo", ha precisato l'ex fotoreporter in pensione parlando con i cronisti che subito lo hanno attorniato per fargli domande.

"Quello che noi sappiamo è che c'è un corpo di donna, corporatura esile avvolto nei sacchi.

Cosa ne pensi?", gli ha chiesto un cronista. Visentin ha accennato a un pianto, protetto dall'amico che ha detto ai giornalisti che stavano esagerando con le domande. Ma il 72enne ha replicato: "No, fanno solo il loro dovere. Anche io facevo lo stesso", e poi ha aggiunto: "Se è lei resterà una traccia indelebile nel mio cuore". Al cronista che ha accenna a un possibile gesto violento che avrebbe ucciso Lily, ha detto: "Che schifo, chi possa aver fatto una cosa del genere e perché. Non basta aver trovato il corpo: Liliana in quel sacco non ci è entrata da sola". Il corpo però non è ancora stato identificato.

Marito e presunto amante: versioni differenti

Da una parte c'è la versione del marito, Sebastiano Visentin.

Appassionato di biciclette e dell'affilatura dei coltelli, dall'inizio del caso non si è mai sottratto a domande e interviste: ha raccontato di un matrimonio felice in cui le cose sarebbero andate benissimo e senza un litigio, eccetto l'ammissione che già da un paio di mesi Lily aveva perso la sua allegria.

Dopo la scomparsa, è emersa l'esistenza di un amico speciale, più grande di lei 20 anni, l'82enne Claudio Sterpin che ha dato una versione dei fatti ben diversi: la relazione coniugale non sarebbe stata così idilliaca come l'ha descritta il marito. Visentin avrebbe esercitato un controllo su ogni aspetto della vita di Liliana. Invece, l'82enne e Lily avevano avuto una storia 40 anni fa e si sarebbero ritrovati, avrebbero voluto fuggire insieme a fine gennaio, si vedevano una volta a settimana e lei gli stirava le camicie.

Avrebbe deciso di informare il marito di volerlo lasciare. Da Sterpin, sarebbe dovuta andare la mattina della scomparsa. Dopo la sparizione, è spuntato un estratto conto della 63enne di cui il marito non avrebbe saputo nulla. La donna aveva messo da parte 50mila euro: una cifra che farebbe pensare a un reale progetto di vita alternativo. Per Visentin, sua moglie sarebbe stata plagiata dall'amico: "Non l'ho uccisa. Ho detto alla polizia che bisogna scavare in quel rapporto".