Un jet militare è precipitato sul monte Legnone, nel lecchese, nella mattinata di mercoledì 16 marzo, a circa2.600 metri di quota. Secondo una prima ricostruzione, l'aereo si sarebbe incendiato in volo e poi schiantato al suolo. I due piloti, uno italiano e uno di nazionalità inglese, si sono paracadutati, ma l'inglese non ce l'ha fatta. Si indaga per stabilire le cause dell'incidente.

Incidente aereo nel lecchese: prima l'incendio, poi lo schianto sul Legnone

Intorno alle 12 di mercoledì 16 marzo, un aereo militare è precipitato schiantandosi sul monte Legnone, a 2.609 metri di quota, vicino ai centro abitati di Pagnona e Colico.

L'aereo si sarebbe incendiato in volo e i due piloti a bordo si sono paracadutati per sfuggire all'impatto, ma uno dei due non ce l'ha fatta. Il pilota ferito, un italiano, è stato recuperato dai soccorritori in una zona particolarmente impervia e secondo le prime informazioni avrebbe riportato un grave trauma facciale. L'altro pilota, di nazionalità inglese, è stato trovato privo di vita, come ha comunicato l'azienda produttrice Leonardo. L'aereo, un Alenia Aermacchi M346, è stato prodotto negli stabilimenti in provincia di Varese ed era in fase di collaudo, prima della co segna alle forze militari, quindi non apparteneva ancora ufficialmente all'Aeronautica Italiana e i due piloti erano dipendenti dell'azienda produttrice.

L'aereo militare era in fase di collaudo, si indaga sulle cause dell'incidente

Secondo le prime informazioni, il jet stava sorvolando come da prassi una zona disabitata, in uno spazio aereo a sud-ovest di Como. I siti di tracciamento hanno stabilito che l'aereo si muoveva a 7.300 metri di altitudine e viaggiava a una velocità di 222 km/h tra Morbegno e Sondrio.

Dopo aver effettuato un po' di giri tra i monti e i lago, il radar ha perso traccia del jet che successivamente si è schiantato. Il boato è stato percepito chiaramente in tutta la zona e la nube nera che si è alzata dalla vetta del Legnone è stata vista da diversi chilometri di distanza. Le fiamme sono state notate da molto lontano come hanno testimoniato alcuni utenti social che parlano di "palla di fuoco nel cielo".

I piloti si sono paracadutati, ma uno dei due non ce l'ha fatta

La macchina dei soccorsi è intervenuta con vigili del fuoco, soccorso alpino, due ambulanze e due elicotteri che hanno sorvolato la zona fino ad avvistare i due piloti. Non sono ancora chiare le cause dell'incidente, ma per il caso di cronaca nera la procura di Lecco avvierà un'inchiesta con le ipotesi di omicidio colposo, disastro aviatorio colposo e lesioni. Secondo quanto raccolto dalle prime informazioni, il pilota era esperto e non sarebbe stato rilevato nessun segnale di avaria prima dell'incendio.