In seguito all'operazione militare russa in corso in Ucraina, vari esponenti del mondo della musica, e non solo, stanno esprimendo in questi giorni la propria contrarietà al conflitto, alcuni arrivando anche a prendere dei provvedimenti concreti: è questo il caso dei Pink Floyd, storica band britannica, che ha annunciato tramite un tweet sull'account ufficiale del gruppo il ritiro della propria musica dalla Russia e dalla Bielorussia.

Pink Floyd, via dalle piattaforme russe e bielorusse la discografia post 1987

Durante i loro oltre cinquant'anni di carriera, hanno pubblicato in tutto 15 album, ma quelli che sono stati bloccati sono solo gli ultimi tre, prodotti dopo il 1987, ovvero "A Momentary Lapse of Reason", "The Division Bell" e "The Endless River": secondo le loro disposizioni, il resto della discografia rimarrà invece disponibile per il download e l'ascolto.

In molti si sono chiesti del perché abbiano deciso di eliminare solo i lavori che seguono quell'anno e, secondo diversi utenti Twitter che stanno facendo ipotesi sotto al post, la scelta sembrerebbe essere legata alla figura di Roger Waters, unico membro parte della band dal primo al più recente degli album. Dal canto suo, Waters, sin dai primi giorni dalla notizia, ha subito reso note le proprie idee sul conflitto, anche pubblicando sui propri canali social la lettera ricevuta da una ragazza ucraina e definendo l'invasione del Paese come un "errore criminale". Ad ogni modo non vi è ancora stata alcuna conferma da parte dei Pink Floyd, i quali hanno annunciato anche l'eliminazione di tutti i brani di David Gilmour, storico chitarrista del gruppo, dalle piattaforme digitali per la distribuzione di musica disponibili in Russia e Bielorussia.

Un gesto di condanna verso le operazioni militari

Quello dei Pink Floyd è, come anche loro stessi lo hanno definito, un gesto di ribellione e di condanna nei confronti delle operazioni militari che sono attualmente in corso a danno dell'Ucraina, anche se la maggior parte degli amanti di musica russi e bielorussi, come c'era da aspettarsi, non si è trovata d'accordo con la loro scelta.

Sui vari social sono centinaia gli interventi degli utenti che commentano il provvedimento preso dai componenti del gruppo. Come sempre in questi casi c'è chi è favorevole a questo boicottaggio, ma anche chi è scettico. Fra questi ultimi alcuni affermano che i politici, unici veri responsabili di ciò che sta accadendo tra Russia e Ucraina, non subiranno alcuna ripercussione da questa decisione, mentre gli unici che ci rimetteranno sono le persone comuni che amano la musica.