Ha un'identità la persona che ha praticato l'iniezione costata la vita lo scorso 21 aprile alla 35enne Samantha Migliore. Si tratta di Pamela Andress, donna transgender 50enne brasiliana. Di lei non ci sarebbe stata più traccia quando la 35enne si è sentita male nel suo appartamento di Via Vespucci a Maranello, in provincia di Modena, e il neomarito ha chiamato i soccorsi, inutilmente. Il trattamento estetico per sollevare il seno l'ha uccisa. Dopo 24 ore dalla tragedia, nel pomeriggio di ieri, 22 aprile, Pamela è andata a costituirsi presso la caserma dei carabinieri di Cento e ha raccontato che non si sarebbe resa conto della morte di Samantha Migliore. L'avrebbe scoperta dal web.
Samantha, l'indagata: 'Fuggita perché spaventata'
Pamela Andress non è un'estetista e tantomeno ha competenze mediche. Eppure, il tipo di trattamento per il quale era stata contattata on line da Samantha sarebbe stato di tipo medico. La 50enne, nata a Salvador de Bahia, di professione è organizzatrice di eventi e stilista. Ieri, accompagnata dai suoi legali, Guido Guida e Francesco Andreulli di Ferrara, ha esposto la sua versione dei fatti ai carabinieri. Si sarebbe allontanata dalla casa di Samantha Migliore ma solo dopo che era stata chiamata l'ambulanza. "Non si è accorta che era morta, l'ha saputo dopo. Era scappata perché si è spaventata della situazione", ha detto il legale Francesco Andriulli.
Lei e Samantha, originaria di Napoli, si sarebbero conosciute proprio nel capoluogo campano e in passato le avrebbe effettuato un altro analogo trattamento. In questi giorni si trovava a Cento dove vive il suo compagno, sarebbe dovuta andare a Milano per organizzare un evento. "Quando me ne sono andata lei era ancora viva.
Ho capito quello che era successo e che mi stavano cercando solo il giorno dopo, collegandomi a Internet e non riuscivo a credere a una cosa così terribile", ha riferito la sedicente estetista.
Dopo essere stata sentita dai militari non è scattato il fermo: è indagata a piede libero dalla Procura di Modena per morte a causa di altro reato, omissione di soccorso ed esercizio abusivo della professione medica.
Gli inquirenti non hanno ritenuto che sussista il pericolo di fuga, o quello di reiterazione del reato. Secondo uno dei legali non sarebbe stata pattuita una cifra per il trattamento che sarebbe stato fatto 'in amicizia', e comunque non avrebbe ricevuto denaro. La donna è molto nota per l’organizzazione di eventi e sfilate nel mondo transgender.
Samantha Migliore, la testimonianza del marito
Ben diversa la testimonianza data dal marito, Antonio Bevilacqua. "Quando mia moglie si è sentita male, la donna mi ha detto di dover fare una telefonata ed è sparita, prima mi ha dato acqua e zucchero", ha riferito Tony che si era unito in matrimonio con Samantha appena un mese fa. Unico elemento in cui il racconto di Tony e Pamela combacia riguarda la sostanza usata.
Pamela ha raccontato agli inquirenti che avrebbe iniettato del silicone nelle tante siringhe che Tony ha visto sotto il seno della moglie.
"La signora, che doveva avere non più di 50 anni, mi ha chiesto di tagliare a metà una bottiglia di plastica perché doveva metterci dentro del silicone", ha riferito Tony. Sulla questione economica, il neosposo sostiene invece che ci sarebbe stato un accordo e che il trattamento sarebbe costato ben 1200 euro, sborsati da lui come regalo a Samantha.
La Procura ha disposto l'autopsia per verificare se l’ipotesi di un arresto cardiaco provocato da uno choc anafilattico sia o meno confermata. "Ho provato a dirle di non fare quel trattamento", ha spiegato il marito ma lei era felice e mi ripeteva di stare tranquillo.
Dopo un po’ mia moglie ha cominciato a dirmi: Tony, non mi sento bene".
Morte Samantha: 'Attenzione a pratiche improvvisate'
Botox, filler, trattamenti laser: interventi, iniezioni, ritocchini sono sempre più frequenti e sempre più spesso sono fatti in strutture non autorizzate e da personale non qualificato. E invece, qualsiasi attività di tipo infiltrativa può nascondere insidie e richiede l'intervento di un professionista laureato in medicina e chirurgia.
I medici mettono in guardia: “La medicina estetica è una cosa seria, attenzione alle pratiche improvvisate”. Per esempio, la pratica di iniettare silicone liquido per aumentare il volume di seno o dei glutei è stata messa al bando dalla comunità scientifica fin dal 1996.
"Lottiamo affinché la chirurgia estetica sia fatta da specialisti", ha detto Giorgio De Santis, professore ordinario di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica all'Università di Modena e Reggio Emilia e direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell'ospedale di Modena.