Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è recato a Udine, per ricordare Lorenzo Parelli, lo studente deceduto il 21 gennaio scorso a causa di un incidente nell'azienda dove stava svolgendo un tirocinio scolastico. L'incontro si è svolto presso l'istituto salesiano Bearzi, dove il giovane frequentava il quarto anno di un corso di formazione professionale.

Ad accogliere il Capo dello Stato, oltre a centinaia di studenti e al personale scolastico, è stato anche Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e l'arcivescovo di Udine, Monsignor Andrea Mazzocato.

Le parole di Mattarella

Sergio Mattarella ha deciso di anticipare la celebrazione della Festa del Lavoro, in ricordo di Lorenzo e di tutti quelli che, come lui, hanno perso la propria vita mentre svolgevano un'attività lavorativa.

"Quella del 1° maggio non è una ricorrenza rituale o astratta ma un'occasione di richiamo e di riflessione"- ha affermato il Presidente - "la morte di questo ragazzo è qui ad interrogarci affinché non si debbano più verificare morti così assurde".

Mattarella ha aggiunto: "La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto, una necessità, assicurarla un dovere inderogabile. Questa esigenza fondamentale sarà al centro della cerimonia del Primo Maggio al Quirinale".

Il Capo dello Stato si è soffermato poi sulla necessità di agire più in profondità per contrastare il lavoro irregolare che "talvolta varca il limite dello sfruttamento e persino della schiavitù", puntando l'attenzione anche su lavoratori e pensionati il cui reddito percepito non è sufficiente per una esistenza dignitosa.

Nel corso della mattinata gli studenti hanno mostrato il funzionamento di macchinari e apparecchiature, ricevendo i complimenti del Presidente.

L'incontro con i genitori della vittima

Prima dell'inizio della cerimonia commemorativa, Mattarella ha voluto esprimere vicinanza ai genitori di Lorenzo, Dino Parelli e Maria Elena Dentesano e alla sorella Valentina, tramite un momento di raccoglimento privato in una sala messa a disposizione dalla scuola.

"Quanto ci siamo detti con il Presidente rimane privato - specifica papà Dino - ma l'obiettivo di una maggiore sicurezza è certamente condiviso". La sorella Valentina che ha definito l'incontro 'toccante', ha ringraziato il presidente per aver ricordato il fratello e tutti i ragazzi che seguono lo stesso percorso di studi.

Un ricordo del giovane è stato espresso in chiusura da Matteo Lorenzon, compagno di classe della vittima: "Di lui ricordiamo le sue battute e la sua passione; il tempo passato insieme non è stato lungo, ma è bastato per capire la bellissima persona che era".