Norma Megardi, l'insegnante d'inglese 74enne di Sale (Alessandria), sarebbe stata uccisa da Luca Orlandi, imprenditore agricolo 24enne residente in paese, per un debito di circa 2.600 euro, corrispondente probabilmente al canone di locazione, mai riscosso, di un capannone e di un terreno di proprietà della donna. Il giovane, accusato di omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere, ha ammesso le proprie responsabilità. L'udienza di convalida del fermo, da quanto si apprende, è stata fissata per domattina, lunedì 27 giugno.

Norma Megardi uccisa al culmine di un litigio

L'ex professoressa Megardi era scomparsa da Sale nella giornata di lunedì 20 giugno. In serata, l'Opel di famiglia era stata ritrovata a San Pio, località impervia del comune di Isola Sant'Antonio, poco distante dall'abitazione della 74enne. All'interno, gli inquirenti avevano ritrovato un corpo carbonizzato: gli accertamenti del medico legale avevano confermato che si trattasse proprio dell'insegnante in pensione.

Dopo cinque giorni di indagini, nella notte di venerdì 24 i carabinieri del Nucleo Investigativo di Alessandria - su richiesta della Procura della Repubblica di Alessandria - hanno eseguito il fermo di Luca Orlandi. Il giovane imprenditore agricolo, gravemente indiziato dell'omicidio, a lungo interrogato ha ammesso di aver incontrato Norma Megardi proprio di fronte all’azienda agricola che gli è stata lasciata dal nonno materno.

Poi - agevolando anche il sequestro di ulteriori reperti - ha spiegato che, accecato dall'ira e al culmine di un litigio, ha investito la donna con la propria auto uccidendola. Secondo il racconto del ragazzo, si sarebbe sbarazzato del corpo e dell'Opel dandoli alle fiamme in località Cascina San Pio. Orlandi, avrebbe anche portato la sua macchina, danneggiata dall'investimento, in riparazione da un carrozziere.

La famiglia di Luca Orlandi aveva dei debiti con Norma Megardi

Al momento non c'è certezza, ma gli inquirenti credono che il movente del delitto sia da ricercarsi dietro a motivazioni economiche. Stando a quanto ricostruito, infatti, dietro l'omicidio ci sarebbero questioni legate ai canoni di locazione mai riscossi dalla vittima o, forse, alla ventilata vendita di alcuni terreni e di un capannone agricolo sito nella pianura alessandrina vicino al Po.

Tra la famiglia di Luca Orlandi e Norma Megardi, infatti, ci sarebbero stati dei rancori alimentati dal mancato pagamento di una parte - poco più di 2.500 euro - dell'affitto dovuto. Come confermato dal legale della famiglia Megardi, l'avvocato Guglielmina Mecucci, tuttavia la 74enne non avrebbe avuto un appuntamento con Luca Orlandi.

I carabinieri del Comando provinciale di Alessandria, che si stanno occupando del caso di cronaca nera, non credono che il ragazzo abbia agito da solo. Nella giornata di ieri, sabato 25 giugno, quindi sono stati indagati a piede libero anche i suoi genitori, Ivana Ferrari e Pietro Orlandi, quest'ultimo poliziotto, sospeso in via cautelare. Non si esclude che lo abbiano aiutato a disfarsi del corpo e di altre prove.

I coniugi, attraverso gli avvocati Paolo Amisano e Stefano Bagnera, hanno sottolineato che il figlio si è presentato spontaneamente in caserma e hanno respinto ogni addebito. Giovanni, il nonno di Luca, incredulo, si è limitato a commentare: "Non siamo mica persone che ammazzano la gente". Quindi, si è mostrato preoccupato per l'interruzione della mietitura dovuta al sequestro dei mezzi agricoli.