Continuano le indagini sulla morte, improvvisa, di Nicolò, 2 anni da compiere. Nelle scorse ore, la procura di Belluno ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico del papà del bambino, il signor Diego, di 41 anni. Si tratta, però, di un atto dovuto.

Il bimbo è deceduto giovedì 28 luglio, dopo aver passato una mattinata in un parco di Longarone, dove viveva con i genitori. Il pm Simone Marcon, che si sta occupando del caso di cronaca, ha già disposto l'autopsia e i test tossicologici.

Indagato il papà del piccolo Nicolò

La procura di Belluno ha indagato il padre di Nicolò per omicidio colposo.

Si tratta, come precisato, di un atto dovuto necessario per poter svolgere tutti gli accertamenti del caso. L'uomo, boscaiolo, quando ha accompagnato il figlio al pronto soccorso di Pieve di Cadore aveva riferito al personale sanitario che il figlioletto, mentre si trovava al parco sotto casa, aveva raccolto e messo in bocca qualcosa non meglio identificato di colore marrone che, subito, gli aveva tolto.

Ora, il sospetto è che il bimbo possa aver inavvertitamente ingerito qualcosa di tossico; forse - è stato azzardato - un fungo o del veleno per i topi. Solo l'autopsia e i relativi accertamenti tossicologici potranno dare risposte utili a comprendere cosa ha causato il decesso. Il pm Marcon, da quanto si è appreso, mercoledì 3 agosto conferirà l'incarico per l'autopsia al medico legale designato, il dottor Antonello Cirnelli.

Anche la famiglia, rappresentata dall'avvocato Mauro Gasperin, in quell'occasione potrà nominare un consulente legale.

Il malore dopo la mattina al parco

Diego è disperato per la morte di Nicolò. "Non so davvero che cosa possa essere successo - continua a ripetere - non riesco neppure a guardare la foto del mio bambino". Stando a quanto ricostruito finora, padre e figlio, giovedì mattina, hanno trascorso la mattinata nel parco a due passi da casa, l'area verde "Sidney" di Codissago, frazione di Longarone.

Come sempre, hanno passeggiato e giocato e tutto sembrava tranquillo e normale. Tuttavia, con ogni probabilità, durante la mattinata, il ragazzino avrebbe raccolto qualcosa da terra e se lo sarebbe messo in bocca. Diego, però, non notando reazioni preoccupanti, non avrebbe dato particolare peso all'accaduto e si sarebbe limitato a pulirlo dal terriccio.

Una volta rincasato, però, Nicolò ha iniziato a sentirsi male e, in poco tempo, la situazione è precipitata. Tant'è che il papà ha portato in macchina il piccolo al pronto soccorso. Il bimbo è arrivato all'ospedale di Pieve di Cadore, dove è stato ricoverato in codice rosso con insufficienza respiratoria e battito cardiaco rallentato. Il personale medico sanitario ha fatto il possibile per rianimarlo, ma tutti i loro sforzi si sono rivelati vani: poche ore dopo, infatti, il cuore di Nicolò ha smesso di battere.