Una passeggiata al parco giochi con il padre si è rivelata fatale per un bambino di due anni, che è deceduto nel pomeriggio di giovedì 28 luglio. La comunità di Codissago, frazione del comune di Longarone in provincia di Belluno, è sconvolta da quanto accaduto al piccolo N.F., che abitava con i genitori nel paese sulla riva del Piave.
Infatti, una volta tornato a casa, il piccolo ha iniziato ad accusare dei malesseri, che si sono andati via via aggravando, fino all’inutile corsa in ospedale, dove i medici non hanno potuto fare nulla per evitare il decesso del bimbo.
“Si è spento lentamente”, raccontano ora i familiari, ancora increduli per l’improvvisa scomparsa. Sono ancora ignote le cause della tragedia, tanto che i magistrati della procura di Belluno hanno aperto un fascicolo sull’accaduto, al momento senza indagati, né ipotesi di reato. Per chiarire le ragioni del decesso sono stati disposti una serie di accertamenti sui resti della piccola vittima: nelle prossime ore saranno effettuati l’esame tossicologico e l’autopsia, che potranno evidenziare se – secondo l’ipotesi più plausibile al momento – possa avere ingerito accidentalmente qualcosa di nocivo mentre era al parco.
Il bambino potrebbe aver mangiato accidentalmente qualche sostanza velenosa al parco
Gli esami che saranno svolti nelle prossime ore sono essenziali per spiegare cosa possa aver provocato l’improvvisa morte del bambino che, a quanto pare, non soffriva di nessun particolare problema di salute. Gli inquirenti ritengono che possa aver ingerito qualcosa di velenoso durante il giro al parco giochi insieme al padre, che lavora come boscaiolo.
Quest’ultimo, ancora sotto shock per quanto accaduto, è stato ascoltato nelle scorse ore da chi indaga sulla vicenda, per ricostruire quei momenti che hanno preceduto la tragedia.
Il racconto del padre del bimbo deceduto confermerebbe l’ipotesi di un avvelenamento accidentale al parco
Il padre della vittima ha quindi descritto agli inquirenti tutti i passaggi salienti della passeggiata al parco – un giardino pubblico con alcune giostrine nei pressi della loro abitazione, accanto alla chiesa parrocchiale – durante la quale nulla avrebbe fatto presumere l’imminente tragedia.
Tuttavia non è sfuggito un particolare del racconto che potrebbe spiegare quanto accaduto: durante quella mattinata il piccolo avrebbe notato qualcosa a terra, si sarebbe avvicinato, avrebbe raccolto questo oggetto misterioso e si sarebbe messo le mani al volto. “Aveva terriccio sulla bocca”, avrebbe spiegato il genitore ai medici dell’ospedale di Pieve di Cadore. Comunque l’uomo è immediatamente intervenuto per pulire il bambino, non dando troppo peso a quanto accaduto, anche perché il figlio non aveva ancora dato nessun segno di malessere. I due quindi sono tornati a casa e hanno pranzato insieme al resto della famiglia. Solamente alcune ore dopo la passeggiata al parco giochi, il piccolo ha iniziato a sentirsi male, con sintomi sempre più gravi.
A quel punto i gentori l’hanno portato di corsa in ospedale, dove però il bambino è arrivato molto debole anche se ancora cosciente; tuttavia un paio di ore dopo il suo ingresso in pronto soccorso il cuore si è fermato.
Le possibili cause dell’avvelenamento al parco del bimbo di due anni
Al momento non è chiaro con cosa possa essere entrato in contatto il bambino nel corso della mattinata al parco con il padre. Infatti sono diverse le sostanze tossiche che potrebbe aver casualmente trovato in mezzo al verde, come ad esempio del veleno per topi oppure un fungo letale, che il piccolo potrebbe aver mangiato senza che nessuno se ne rendesse conto. A questo punto si attendono i risultati delle analisi per avere chiarimenti su questa vicenda, sulla quale investigano i carabinieri del comando provinciale di Belluno.