L'accelerazione, forse non proprio inaspettata, in uno dei casi di Cronaca Nera degli ultimi tempi, c'è stata oggi, 8 luglio. Si saprà nelle prossime ore se si è giunti però realmente a una svolta nell'omicidio di Franco Severi, l'agricoltore 53enne il cui corpo è stato trovato decapitato in provincia di Forlì, nella frazione di Ca' Seggio di Civitella di Romagna lo scorso 22 giugno. Da subito, la Procura di Forlì aveva aperto un fascicolo per omicidio. Il fratello Daniele è stato fermato dai carabinieri perché indiziato del delitto. L'uomo è sotto interrogatorio da ore presso il comando di Meldola Forlì-Cesena dell'Arma.
Forlì, interrogatorio in attesa di sviluppi
Non è stato un fulmine a ciel sereno il fermo di Daniele Severi. I sospetti degli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Federica Messina, erano caduti presto su di lui. Tutti i sei fratelli dell’uomo sono stati convocati e interrogati, ma dei sei Daniele era l'unico indagato dopo una settimana dall'omicidio. Gli inquirenti hanno fatto perquisizioni e meticolosi accertamenti nella sua abitazione a Meldola dove vive con la moglie. In particolare nella Panda di Daniele, posta sotto sequestro, sono state trovate tracce ematiche che erano sfuggite evidentemente a una prima attività investigativa. E tracce ematiche erano anche in un paio di scarpe.
Inoltre, il 21 giugno, un'auto simile nel colore e nel modello a quella di Daniele era stata ripresa dalle telecamere di un benzinaio sulla strada che collega il suo paese a quello del fratello. Non era stato possibile acquisire la targa. L'orario del passaggio dell'auto sarebbe compatibile con i tempi presunti del delitto.
Martedì 21 giugno, al mattino, Franco ha preso un caffè in un bar a Civitella. L’ultimo accesso su Whatsapp della vittima è alle 19. L’omicidio, dunque, sarebbe avvenuto quella sera.
Forlì, il dolore delle sorelle
Ancor prima degli inquirenti, sono state le due sorelle di Franco, Anna e Milena, a esprimere dubbi su Daniele. Entrambe hanno detto che Franco non aveva nemici, era benvoluto da tutti.
L'unica persona con cui i rapporti erano molto tesi era proprio il fratello Daniele.
In effetti, la storia familiare, soprattutto dopo la morte dei genitori con cui Franco aveva vissuto nel casolare di Ca' Seggio per poi rimanere a vivere da solo, è costellata di litigi e contenziosi giudiziari tra Daniele Severi e gli altri congiunti per questioni patrimoniali legati all'eredità. In particolare, Daniele aveva citato più volte in giudizio Franco: aveva accusato il fratello di aver dolosamente appiccato due incendi divampati nell’azienda agricola della vittima. Lo avrebbe fatto per poi accedere ai risarcimenti danni dell’assicurazione. Ma i giudici hanno sempre considerato infondate le accuse, come riferito dal legale della vittima Massimiliano Starni.
A distanza di poche ore dal ritrovamento del corpo del fratello, la sorella Anna ha scritto sul suo profilo Facebook: "Cronaca di una morte annunciata, nessuno ci ha ascoltato", come a voler dire che ci sarebbero stati tutti gli elementi per evitare un omicidio che pare un'esecuzione.
Le due sorelle della vittima hanno sottolineato: “Aveva delle preoccupazione, mi aveva dato dei documenti. Ci sono state delle violenze sia verso i genitori, sia verso i fratelli”. "Mio fratello, che non veniva chiamato Tiglione, ma Francone, era una persona buona e generosa", ha raccontato Milena. "Era sempre pronto a farsi in quattro per tutti noi. E l’amore col quale ha accudito nostra madre fino all’ultimo non ve lo potete immaginare".
La comunità di Forlì è sconvolta, tutti descrivono Franco Severi come una brava persona: “Sapevo che c’erano dissidi. Lui non ne parlava mai, ne parlavano altre persone”, ha riferito un residente.
Forlì, testa non recuperata
La settimana scorsa, i vigili del fuoco di Forlì hanno disboscato aree attorno al casolare della vittima in cerca della testa. Il lavoro non ha dato alcun esito. Solo il corpo, infatti, era stato ritrovato in un dirupo, non distante dall’abitazione dell’uomo, da un amico preoccupato che non riusciva a contattarlo. La testa sarebbe stata tranciata da un taglio netto secondo i primi esiti autoptici: si sarebbe trattata di una esecuzione, come conviene la criminologa Roberta Bruzzone: "O per occultare la parte del corpo interessata da una lesività particolare, come per esempio un'arma da fuoco o altre tipologie di oggetti, oppure per un inviare un messaggio molto forte, preciso, macabro e terribile".
Anna e Milena non sperano più che possa essere ritrovata la testa del fratello. Anna ha detto straziata: “Non avrei mai pensato che sarebbe capitata una cosa così nella mia famiglia. Non avrei mai pensato di mettere mio fratello dentro una bara senza la testa”.