Anche dopo la scomparsa di Marzia Capezzuti, 29enne di origine milanese, i Vacchiano - i congiunti del fidanzato deceduto - avrebbero continuato a incassare la sua pensione d'invalidità. La pm Lucia Vivaldi, titolare dell'indagine, non esclude che la giovane - che si era trasferita a Pontecagnano Faiano (Salerno) per stare con il compagno Alessandro, 41 anni - possa essere stata uccisa per motivi economici.

Tuttavia, sebbene gli inquirenti sembrano propendere per la peggiore delle ipotesi, non ci sono certezze. La ragazza, infatti, potrebbe anche essersi allontanata volontariamente, come già aveva fatto in passato. Il caso di cronaca nera è seguito dalla trasmissione Chi l'ha visto.

La pensione d'invalidità di Marzia Capezzuti

Il sostituito procuratore di Salerno Lucia Vivaldi, che sta indagando sulla scomparsa di Marzia Capezzuti, ha aperto un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere. Stando a quanto riportato nel decreto di perquisizione e di sequestro firmato a giugno scorso dalla pm, gli inquirenti starebbero seguendo "la via del denaro".

I Vacchiano, infatti, anche dopo la sparizione della 29enne originaria di Milano avrebbero continuato a prelevare, per l'intero importo, la pensione d'invalidità che le spettava.

"Nonostante Marza Capezzuti sia attualmente scomparsa - si può leggere negli atti - ci sono, da parte dei componenti della famiglia Vacchiano, continue operazioni di prelievo della pensione d’invalidità della quale la 29enne beneficiava dal libretto di deposito che aveva aperto presso Poste Italiane". Sembra che la ragazza non fosse più in grado di ritirare l'indennità che le era stata riconosciuta per via di una serie di unioni e di cambi a nome dell'istituto bancario di riferimento.

Oltre ad aver perquisito - senza trovare alcun elemento utile alle indagine - la casa popolare in cui Marzia abitava con i familiari del fidanzato deceduto nel 2021, gli inquirenti hanno cercato il corpo della giovane sottoterra: tra giugno e luglio scorsi hanno mandato per due volte gli escavatori in un terreno di via Verdi, nelle vicinanze delle case popolari nelle quali vivono i Vacchiano, dopo aver ottenuto l’emissione d’un decreto di sequestro preventivo.

Anche in questo caso, le operazioni non hanno avuto riscontro.

La scomparsa di Marzia Capezzuti

La vicenda di Marzia Capezzuti - sulla quale stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Battipaglia con i colleghi della sezione operativa e radiomobile - presenta più di un punto oscuro. Innanzitutto, non si sa con certezza quando la 29enne ha fatto perdere le sue tracce. I genitori separati della ragazza hanno detto di essere stati informati solo recentemente della scomparsa della figlia, in seguito alla notifica, da parte della Procura campana, dell'apertura di un fascicolo. Papà Ciro e mamma Laura hanno quindi riferito di non avere più notizie della giovane da giugno 2021. Oltre un anno fa, Marzia li aveva contattati annunciando loro di essere incinta.

"Secondo noi - hanno spiegato - non era vero". Gli investigatori, da quanto si apprende, pur non escludendo alcuna ipotesi, li hanno preparati al peggiore degli scenari possibili.

Al momento, alcuni membri della famiglia Vacchiano, già noti alle forze dell'ordine, risultano iscritti sul registro degli indagati. Si tratta di Barbara Vacchiano (la sorella 46enne del fidanzato di Marzia), del marito Damiano Noschese e del figlio ventenne Vito. Anche due coetanei di quest'ultimo risultano, seppur in maniera marginale, coinvolti nel caso. Gli indagati, che si sono dichiarati estranei ai fatti, sono sospettati di continue vessazioni, reiterate percosse e maltrattamenti nei confronti della ragazza.

Marzia Capezzuti si era già allontanata in passato

Da quanto ricostruito, Marzia nel 2015 si era allontanata volontariamente dalla comunità di Milano che la ospitava. Due anni dopo, però, durante un controllo a un posto di blocco era stata rintracciata proprio a Pontecagnano Faiano. La giovane, in quell'occasione, spiegò ai genitori di trovarsi bene e di voler rimanere nel salernitano. Poi, si era trasferita con il compagno nell'abitazione di via Verdi che l'uomo condivideva con i suoi parenti. Ciro e Laura, sapendo che la figlia - che era cresciuta in centri per minori e comunità - viveva con una famiglia si erano sentiti tranquilli e non avevano ostacolato la sua scelta. Lo scorso febbraio, in seguito a una segnalazione di maltrattamenti giunta al locale Centro antiviolenza, si è scoperto che Marzia non risiedeva con i Vacchiano e nessuno aveva sue notizie da tempo.