Il comunicato rilasciato al termine dell'incontro virtuale tra i leader del G7 condanna gli attacchi russi sulla popolazione civile in Ucraina, considerandoli crimini di guerra. Presente all'incontro anche il presidente ucraino Zelensky, che ha chiesto ai diversi Paesi di creare uno scudo aereo sull'Ucraina. Gli attacchi nel Paese però non accennano a smettere, colpite altre infrastrutture nella notte a sud dell'Ucraina.
È questo ciò che emerge dalla riunione tenutasi quest'oggi, a seguito dei bombardamenti avvenuti a Kiev e in altre aree del Paese da parte della Russia nella giornata di lunedì 10 ottobre.
Secondo i leader "gli attacchi indiscriminati sulla popolazione civile costituiscono crimini di guerra" e aggiungono che si chiederà conto a Putin e ai responsabili degli attacchi contro i civili. "Continueremo a provvedere al supporto finanziario, umanitario, militare, diplomatico e legale dell'Ucraina fino a quando sarà necessario", continua la nota.
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha inoltre annunciato che gli Stati Uniti invieranno nuove armi difensive al Paese. Dello stesso parere è anche la premier britannica Liz Truss, che continuerà sulle orme del suo predecessore offrendo sostegno difensivo e umanitario all'Ucraina.
Zelensky: 'Non può esserci dialogo con Putin'
Intervenuto all'incontro del G7, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ai sette leader di creare uno "scudo aereo" sull'Ucraina, poiché Putin ha ancora spazio di manovra per un ulteriore attacco, che rappresenterebbe una minaccia per tutti. "Dobbiamo riconoscere un fatto ovvio: non può esserci dialogo con questo leader della Russia, che non ha futuro", condivide il presidente su Telegram.
Secondo Zelensky sono necessarie nuove sanzioni contro la Russia, ma che non basteranno: serve un'adeguata difesa aerea, l'unica che potrà fermare l'avanzata russa. Per quanto riguarda la Bielorussia, il presidente ha dichiarato di non voler intraprendere alcuna azione militare, ma ha richiesto l'istituzione di una missione internazionale che monitori la situazione al confine con l'Ucraina.
Nel frattempo Turchia e Cina si vedono preoccupate per la situazione. Il ministro turco degli Esteri in un'intervista televisiva fa appello per un cessate il fuoco, mentre il ministro cinese "è disposto a collaborare con la comunità internazionale per continuare a svolgere un ruolo costruttivo nell'allentamento delle tensioni". Di tutta risposta, il ministro degli Esteri russo lascia intendere che la Russia sarebbe pronta a considerare un incontro tra Putin e Biden nel corso del G20 che si terrà in Indonesia a novembre.