A partire dalle 8:30 di ieri lunedì 10 ottobre, una serie di bombardamenti ha colpito la capitale dell'Ucraina, Kiev, dopo alcune settimane di apparente calma. Colpite anche numerose città del Paese, con decine di missili che hanno causato almeno 14 morti e 97 feriti. Secondo il presidente della Russia Vladimir Putin, si tratta di una rappresaglia per vendicare il bombardamento del ponte di Crimea, avvenuto lo scorso 8 ottobre, considerato un punto strategico dal leader russo.
La guerra in Ucraina, quindi, non accenna a smettere. Stando a Valeriy Zaluzhny, generale dell'esercito ucraino, sono stati sganciati almeno 75 missili sulla capitale e diverse città del Paese, tra cui Dnipro, Leopoli, Kharkiv e Zaporizhzhia: 41 di questi missili, commenta il generale su Telegram, sono stati abbattuti dalla difesa aerea ucraina.
"Stanno cercando di distruggerci e spazzarci via dalla faccia della terra", il presidente dell'Ucraina Zelensky.
Difficile quantificare con esattezza il numero delle vittime
Il numero di vittime e feriti è al momento difficilmente verificabile e viene aggiornato man mano dalle fonti del Paese. La Croce Rossa e i servizi umanitari presenti in Ucraina hanno sospeso le attività di soccorso nel Paese per ragioni di sicurezza, rendendo parziali le informazioni ottenute fino a questo momento. Nel frattempo tutte le stazioni della metropolitana di Kiev sono state adibite a rifugi e la circolazione dei treni sulla linea rossa è stata sospesa.
Uno dei razzi è caduto vicino al monumento dell'eroe nazionale Grushevsky, mentre uno ha colpito una zona non distante dal centro di Kiev, nei pressi di una sede universitaria presso il parco Taras Shevchenko, in un momento in cui le strade erano trafficate e i cittadini erano diretti a lavoro.
Colpito anche un parco giochi per bambini, con crateri di varie dimensioni vicino alle altalene visibili su diversi video che circolano sul web.
I sistemi di difesa aerea sono stati attivati anche a Odessa, a sud dell'Ucraina, mentre Kharkiv è stata colpita da tre razzi durante la mattinata, che hanno lasciato alcuni quartieri della città senza elettricità a seguito di danni alle infrastrutture.
Secondo il presidente ucraino Zelensky, l'obiettivo della Russia è proprio quello di colpire i civili e le infrastrutture creando panico e caos tra i cittadini. Per questo motivo il presidente ha chiesto ai suoi connazionali di restare nei rifugi per tutta la giornata.
Alcune ore dopo l'attacco, Putin ha parlato al Consiglio nazionale di sicurezza confermando che i bombardamenti sono stati volutamente indirizzati verso le infrastrutture energetiche e di comunicazione dell'Ucraina e che l'attacco sul ponte al confine tra Russia e Crimea dell'8 ottobre è messo "sullo stesso piano delle formazioni terroristiche internazionali".
Ha concluso inoltre minacciando rappresaglie ancora maggiori in caso di altri attacchi in quello che Putin considera territorio russo.
Dal lato opposto il governo ucraino non ha mai rivendicato espressamente l'attacco, pur lasciando trasparire soddisfazione al riguardo. Zelensky ha commentato l'accaduto dicendo che esiste un solo Stato terrorista e che tutto il mondo sa di quale si tratta.