Nella giornata di domenica 14 maggio cinque persone si sono sentite male dopo aver mangiato dei funghi raccolti in un bosco dietro l'ospedale Monaldi di Napoli: nella notte la più anziana di loro, una donna di 92 anni è deceduta per intossicazione alimentare mentre nella mattinata di lunedì 15 maggio gli altri quattro componenti della famiglia si sono recati al pronto soccorso per l'aggravarsi delle condizioni mediche.

Due di loro sono ricoverati in terapia intensiva, mentre gli altri due sono fuori pericolo con condizioni sotto controllo; l'episodio di cronaca è stato diffuso a livello nazionale.

Il resoconto della situazione

Secondo quanto si apprende dalle cronache locali, una delle cinque persone, tutte appartenenti allo stesso nucleo famigliare, si sarebbe recata nell'area boschiva adiacente al retro dell'ospedale Monaldi della città di Napoli, sulla collina dei Camaldoli, per raccogliere alcuni funghi che sarebbero spuntati vicino ai faggi dopo le recenti piogge che si sono riversate sulla penisola.

Dopo averli raccolti la persona ha creduto fossero dei normali funghi Chiodini, commestibili e molto diffusi nella zona; a quel punto li ha portati a casa ed insieme alla sua famiglia hanno deciso di cucinarli per la cena.

L'intossicazione ed il ricovero al pronto soccorso

Nella serata di sabato, dopo qualche ora dall'ingestione, i cinque si sono sentiti male ed hanno iniziato a manifestare sintomi quali nausea e diarrea, trascorrendo la nottata in preda agli spasmi.

Nella mattinata di domenica la situazione si sarebbe aggravata, con il decesso di una signora di 92 anni che sarebbe morta nel sonno per intossicazione alimentare; i quattro hanno deciso di recarsi con le loro auto al pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli, dove sono stati visitati d'urgenza e per due di loro sarebbe scattato il ricovero in terapia intensiva, mentre per gli altri due le condizioni non desterebbero troppa preoccupazione.

I funghi raccolti: le analisi del centro antiveleni

I pazienti sono stati presi in carico dalla sezione del centro antiveleni dell'ospedale Cardarelli di Napoli, che ha subito gestito la situazione monitorando l'intossicazione.

I funghi che hanno causato l'intossicazione sono stati identificati dal laboratorio di analisi dell’ASL di Napoli 1 Centro e secondo quanto si apprende si tratterebbe della specie ‘Amanita verna’, conosciuta comunemente con il nome di ‘Tignosi di Primavera’.

Questo fungo è fortemente tossico per l'uomo se ingerito, sia a crudo sia se cucinato; gli effetti possono andare dalla nausea superficiale alla morte per intossicazione.