Nel comune di Parete, in provincia di Caserta, una maestra di una scuola dell'infanzia è stata sospesa per 12 mesi a seguito delle accuse di maltrattamenti fisici e verbali inflitti ai propri alunni.
Le accuse e le prove
I fatti risalgono al giugno scorso: tutto ha avuto inizio quando un bambino di 3 anni ha riferito alla madre di non voler andare a scuola perchè la maestra lo picchiava e insultava. La successiva ispezione sul corpo del bambino ha consentito al genitore di rinvenire effettivamente i segni di presunte violenze, gonfiori, rossori e lividi che hanno convinto la donna a vederci più chiaro.
Per corroborare le proprie accuse e sentite le testimonianze degli altri bambini che raccontavano versioni dei fatti simili a quelle del figlio, la madre del piccolo ha così deciso di cucire nel vestitino del bambino un registratore che ha in effetti raccolto le prove dei maltrattamenti: gli atti di violenza includevano schiaffi sia sul viso che sul corpo, calci, spintoni, strattoni e offese verbali quali 'scemo' o 'cretino'. Nei file audio prodotti è chiaramente udibile il suono di schiaffi, strattoni e tirate di capelli a conferma della fisicità dei maltrattamenti che non si limitavano alle sole offese verbali.
La denuncia e la sospensione
La madre del bambino ha così raccolto il materiale audio in suo possesso e si è recata presso la locale stazione dei carabinieri dove ha consegnato il tutto denunciando la maestra per maltrattamenti e percosse.
Prima di procedere, le autorità si sono recate presso l'istituto scolastico in questione per acquisire ulteriori prove video grazie ai filmati delle videocamere di sorveglianza che hanno confermato il quadro accusatorio. La donna strattonava e spingeva i bambini, tirando loro i capelli e schiaffeggiandoli ripetutamente.
I carabinieri si sono così recati dal Gip del tribunale di Napoli Nord che ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare che ha disposto per la professoressa una sospensione di 12 mesi.
Il giudice per le indagini preliminari, nell'accettare la richiesta dei carabinieri, ha sottolineato come il lavoro delle autorità sia stato "certosino", in grade cioè di dimostrare in modo inequivocabile la condotta della maestra verso i minori, rea di aver "posto in uno stato di grave e prolungata sofferenza morale e psichica" gli alunni a lei assegnati, ha dichiarato il procuratore Maria Antonietta Troncone.
La reazione della scuola
Con un post pubblicato in serata su Facebook, la scuola dove prestava servizio la maestra sospesa ha preso le distanze dall'accaduto sottolineando di avere collaborato dal primo momento con le forze dell'ordine, cui sono state consegnate le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nell'istituto proprio a tutela dei bambini.