È partita dai Carabinieri del Nucleo Tutela Lavoro di Milano la denuncia che ha coinvolto 597 individui e tre esercizi commerciali a Milano. Il reato contestato è quello di falsa attestazione del possesso dei requisiti per il reddito di cittadinanza e di truffa aggravata ai danni dello Stato. La frode ammonterebbe a più di 2,3 milioni di euro.

Gli indagati sono stati denunciati a 14 diverse Procure, oltre a quella di Milano il documento è stato spedito anche a quelle di Cosenza, Bergamo, Napoli, Roma, Brescia, Como, Torino, Lodi, Siracusa, Trapani, Monza, Lecce e Genova.

La monetizzazione illegale, grazie alla complicità di alcuni commercianti, era già stata oggetto di un'ordinanza di arresti domiciliari a carico di uno degli esercenti emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano su richiesta dell'omonima Procura della città nel 2022.

Le indagini

L'inchiesta ha fatto emergere che gli indagati versavano al commerciante di turno l'intero credito della carta senza causale tramite Pos o con pagamenti di utenze intestate agli esercenti, nascondendo così la provenienza del denaro. In cambio l'esercente consegnava loro il denaro in contanti, trattenendo su ogni transazione una percentuale dal 10% al 15%, il loro guadagno derivante del riciclaggio.

Le indagini su 633 cittadini e alcuni esercizi commerciali sono state avviate nel mese di febbraio 2021 dal Nucleo Operativo del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano e coordinate dalla Procura della Repubblica della città, a seguito degli esiti del monitoraggio continuato sul fenomeno dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Grazie alla cooperazione instaurata tra i Carabinieri e gli uffici dell'INPS competenti, l'azione ha condotto all'identificazione di 597 individui. In 36 sono risultati avere i requisiti per il reddito di cittadinanza, ma sono state comunque denunciate per indebito utilizzo della propria carta di reddito. Di tutti gli altri percettori, nessuno è risultato in possesso dei requisiti per ricevere l'assegno.

Un'approfondita analisi dei movimenti finanziari ha così permesso agli inquirenti di accertare che i cittadini segnalati stavano effettuando acquisti inusuali e frequenti utilizzando la carta del reddito di cittadinanza presso tre negozi di Milano: un Internet point venditore anche di apparecchi telefonici, un negozio di alimentari e un venditore di kebab. Dai flussi di cassa di questi esercizi emergevano entrate significativamente superiori rispetto al reddito medio precedentemente dichiarato, con incassi mensili medi passati da circa 1500 euro a oltre 23mila.